A pranzo da Maria.
Oggi venite con me: andiamo a pranzo fuori!
La strada bianca si inerpica lenta su per le colline boscose e poi ruscella tra le ampie campiture di verde inondate di luce. Nei boschi, lassù, cinghiali e caprioli e tra i rami più nascosti o tra le pietre di antiche mura i nidi di poiane e astori, le piume arruffate di civette e barbagianni. Il profumo del timo e dell’elicrisio permea l’aria sottile di un’anticipo di primavera, i cespugli di more e corbezzoli raccontano di un’estate che verrà.
La casa di mattoni rossi illumina la quiete della campagna: nel giardino fiorito caracolla un canino nero e festoso.
L’ampia cucina luminosa si apre sul digradare dei campi: sul fuoco borbotta una pignatta da cui si levano ampie volute di vapore odoroso.
Maria sorride, ed è subito casa.
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Versione toscana, profumata e corposa, dello stracotto. Lunga cottura e successo assicurato per questo piatto che è parente del tocco ligure e che, come il tocco, si presta ad essere consumato come secondo piatto, ma a fornire l’intingolo con cui condire paste appetitose.
Stracotto di manzo al Chianti
Ingredienti x 6 persone
1000 g di polpa di manzo
40 g di pancetta
4 cucchiai di olio d’oliva
2 bicchieri di vino rosso (chianti)
500 g di pomodori pelati
3 carote
1 cipolla grande
2 coste di sedano
3 steli di prezzemolo
Sale
Pepe
Steccare la carne con alcuni bastoncini di carota e pezzetti di pancetta; strofinarla con sale e pepe; legarla con lo spago bianco da cucina.
Mettere la carne in una casseruola (meglio con il fondo spesso) con l’olio, due o tre carote tagliate a pezzi, sedano e cipolla a grossi pezzi.
Iniziare la cottura a fuoco vivo e fate colorire per bene da tutte le parti.
Bagnatela con il vino e lasciate evaporare.
Aggiungete i pomodori a pezzi, spellati e senza semi.
Coprite e cuocete piano piano per circa 2 ore.
Slegate la carne, tagliatela a fette, disponetele sul piatto da portata.
Copritele con il sugo e le verdure passati al mulinello.