Strada delle 52 gallerie del Monte Pasubio

Creato il 17 luglio 2013 da Pizzo76
La strada delle 52 gallerie del Pasubio è sempre stata nella mia top list però, per problemi vari, ogni volta veniva rimandata. Quest'estate, invece, l'ho voluta inserire nelle gite da fare assolutamente, ed eccomi in partenza in una bella domenica di giugno per la zona di Schio e delle così chiamate Piccole Dolomiti.  Da Schio si seguono le indicazioni per  Valli di Pasubio e poi, attraverso una stretta strada in salita, si arriva al passo Xomo a m. 1058. Da qui consiglio di proseguire sulla sinistra, sempre in macchina, fino a raggiungere il passo Bocca di Campiglia, a m. 1216, dove c'è un comodo parcheggio a pagamento (€ 5,00 accettate solo monete) e punto iniziale della strada delle gallerie. NB arrivare a piedi da passo Xomo significherebbe avere meno tempo da dedicare alla visita della zona sacra: meglio quindi pagare il parcheggio e gustarsi il più possibile questa bellissima escursione!


in azione!


Oltre a comodi scarponcini da montagna, per evitare scivoloni all'interno delle gallerie, alcune delle quali sempre bagnate e quindi molto sdrucciolevoli, è indispensabile l'uso di unatorcia elettrica dato che in molte gallerie è buio pesto e non si potrebbe proseguire senza. I cartelli situati all'inizio del sentiero ci spiegano che la strada delle gallerie venne costruita nel 1917 dalla 33ma compagnia di minatori in circa dieci mesi, per ovviare all'inconveniente venutosi a creare dopo che gli austriaci, occupato Monte Maggio, avevano bloccato con le loro artiglierie il flusso dei rifornimenti che arrivavano alle prime linee del fronte italiano per la vicina strada degli Scarubbi.Dal piazzale d'ingresso seguiamo il sentiero che in salita conduce in circa 3 ore al rifugio Papa con un dislivello di circa 712 metri. Dopo qualche tornante raggiungiamo la prima galleria, dedicata al capitano Ing. Zappa e saliamo ripidamente attraverso il sentiero con bellissime vedute verso la pianura e le prealpi vicentine. La strada si snoda fra arditi pinnacoli rocciosi e gole selvagge. Più della metà del percorso è scavato nella roccia, ma ci sono anche le gallerie che entrano nella montagna per una lunghezza di quasi 2300 metri o che si avvolgono a spirale all'interno di torri rocciose. Alcune gallerie sono corte mentre altre sono molto lunghe come la numero 19, la più lunga di tutto il tracciato (circa 320 m.) che si innalza con quattro spirali lungo il cuore della montagna. Il loro scopo non era solo quello di salire in quota ma anche quello di  riposo delle truppe, deposito munizioni e punti di controllo e di attacco.



La vegetazione che si incontra lungo il cammino è molto varia a causa dei diversi terreni: mentre nella parte bassa si è immersi in un bel bosco di faggio, man mano che si sale si incontra la tipica vegetazione alpina di rupe.





Purtroppo il sole ci abbandona e ci troviamo in un mare di nuvole basse che coprono la parte più alta del Pasubio, aumentando così la maestosità di questa opera militare e portandoci con il pensiero alla fatica di chi l'ha costruita e in che condizioni.


Immersi nella nebbia continuiamo a salire fino alle ultime gallerie, che sono a spirale e in discesa, fino a superare il cancelletto che segna la fine della strada con di fronte il rifugio Papa,  di proprietà del CAI di Schio, a m. 1928 sul livello del mare.
Nonostante avessimo già il pranzo a sacco, il menu del ristorate del rifugio è talmente invitante che non possiamo fare a meno che fermarci qui per pranzo. Il menu del giorno dice polenta, salsiccia e funghi! Ovviamente il tutto accompagnato da una buona birra:))) Ottimo!!


escursione molto gettonata :))


Il rifugio Papa non è però il punto di arrivo dell'escursione. Da qui partono altri sentieri tra i quali è da segnalare tutta la parte alta della zona Sacra, teatro dei più violenti scontri tra l'esercito italiano e quello austriaco. Prendiamo il sentiero n. 120 che ci conduce in circa venti minuti all'arco romanosituato vicino al cimitero di guerra con vicino la famosa scritta “Di qui non si passa”. Per fortuna ritorna il sole e la visuale su tutta l'area è impressionante: vediamo chiaramente la strada degli Scarubbi che percorreremo più tardi questa sera per ritornare alla macchina.



la strada degli scarubbi sullo sfondo


Facciamo tantissime foto e ci fermiamo alla vicina chiesetta di Santa Maria, voluta fortemente dai reduci e dove è sepolto il generale Vittorio Emanuele Rossi: suo desiderio di ritornare lassù una volta morto, insieme ai suoi soldati. Dalla chiesetta seguiamo il sentiero n. 142 che in salita ci porta alla famosa area dei due denti: due speroni rocciosi che raggiungono i 2200 metri e che fin dall'inizio del conflitto furono fortificati dalle truppe italiane e austriache. In queste due fortezze naturali furono costruiti ricoveri, posti di artiglieria e feritorie oltre a varie gallerie che conducevano con vari passaggi alla Cima Palon.


Raggiunto il dente italiano scendiamo attraverso il sentiero ghiaioso n. 105 e poi di nuovo in salita attraverso la selletta dei denti a quota m 2175 fino a raggiungere il dente austriaco situato a m 2203. Qui in cima troviamo tantissime gallerie di ricovero, trincee  e resti di artiglieria testimoni delle tremende battaglie che si sono combattute su queste montagne! La gioia della domenica passata in montagna lascia per un momento spazio al triste pensiero per le migliaia di vittime cadute in onore della patria durante questi tremendi combattimenti.:((

il dente italiano


vista del dente austriaco da quello italiano



Ma non siamo venuti fin quassù  per deprimerci! Il sole ci abbandona di nuovo e il freddo inizia ad essere pungente nonostante siamo a fine giugno. Prendiamo un sentiero non segnalato in discesa che porta direttamente alla chiesetta di Santa Maria (senza passare per il dente italiano) e, dopo una breve sosta per le foto, proseguiamo di nuovo per il rifugio Papa.

Per tornare al punto di partenza percorriamo laStrada degli Scarubbi, una carrareccia molto panoramica situata sull'altro lato della montagna e che scende fra pini mughi e lamponi. Ad un certo punto il sentiero inizia a scendere a tornanti molto ampi con la possibilità però di tagliarli attraverso dei ripidissimi sentieri che mettono a dura prova le ginocchia!


zig zag


Dopo due ore e venti di discesa passiamo vicino alla malga Campiglia famosa per i suoi tipici prodotti locali e, sempre in discesa, arriviamo  in dieci minuti al parcheggio a Bocca di Campiglia dove abbiamo lasciato la macchina questa mattina.

Finisce qui questa bellissima escursione da tanto tempo attesa e che non ha deluso le mie aspettative: una domenica immersi nella magia della natura delle prealpi vicentine, ma con un pensiero rivolto a tragici eventi del nostro passato, che non possono e non devono essere dimenticati.
SCHEDA TECNICA:
Partenza:  parcheggio Bocca di Campiglia m. 1216
Arrivo: Rifugio Papa m. 1928 e Dente Austriaco m. 2203
Dislivello:  m 712 e 987


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