Strade Bianche: vince l’uomo Cancellara

Creato il 04 marzo 2012 da Fuoridibici @fuoridibici

Guardando la vittoria di Fabian Cancellara alle Strade Bianche 2012, sembra di trovarsi di fronte al solito dominatore. Come si potrebbe definire, infatti, il corridore che ieri, sui saliscendi senesi, ha salutato tutti partendo sull’ultimo tratto di sterrato e si è conquistato il successo, il secondo in questa corsa dopo quello del 2008 (il primo per la RadioShack-Nissan Trek in questa stagione)?

Attenzione, però. Sarebbe riduttivo soffermarsi solo sulla sua forza, sulla sua potenza, per quanto immense. Esteriormente Fabian appare spesso come una roccia, talmente è irraggiungibile dagli avversari e inscalfibile dalle critiche e dalle polemiche. Ieri, però, il mondo del ciclismo ha visto l’altro lato di Cancellara: quello umano. Ha colpito profondamente il contrasto tra la solidità del campione e la disarmante delicatezza con cui, sulla linea del traguardo, Fabian ha alzato il dito al cielo e si è fatto il segno della croce, per dedicare la vittoria alla famiglia e in particolare ad una persona che non c’è più.

Ecco cosa ha detto Cancellara al termine della corsa:

«Ho pensato a mio zio, che è scomparso un paio di giorni fa. Questa vittoria è per lui. Mi piace molto correre qui alle Strade Bianche e la squadra ha fatto un ottimo lavoro oggi, in particolare con l’attacco di Bennati. Io ho potuto starmene dietro tranquillo e lasciar lavorare le squadre che avevano nel gruppetto più di un corridore. Poi ho visto che tutti erano molto stanchi e così ho deciso di provare qualcosa sull’ultimo strappo. Oggi ho vinto perché mentalmente sono al cento per cento, mentre fisicamente non lo sono ancora. L’obiettivo è quello di essere nella migliore condizione possibile alla fine di Marzo e nella prima parte di Aprile, tuttavia è stato molto bello cogliere una vittoria in questo modo.»

Nonostante il dolore per il lutto che lo ha colpito, Cancellara ha trasmesso comunque molta serenità, derivante dalla consapevolezza di essersi preparato al 100% per i veri obiettivi di stagione. E fa riflettere quando si dispiace di avere poco tempo da dedicare alla famiglia, definendosi “uno zingaro” per i continui viaggi tra gare, ritiri, allenamenti…Si capisce che per lui sono sacrifici, che però col tempo daranno i loro frutti.

Fabian dimostra di aver raggiunto una piena maturità a livello personale, che di certo lo aiuterà ad affrontare serenamente le prossime sfide. E tutti noi ci porteremo dentro il ricordo di questa giornata, che ci ha reso un po’ più “terrestre” questo straordinario campione.