Strade perdute

Creato il 27 novembre 2011 da Landsails


Itinerario labirinto alla volta del mitico Nordkapp seguendo rotte al di fuori dei soliti flussi moto turistici. Un percorso bellissimo che, con la clemenza delle condizioni climatiche, può regalare un’esperienza davvero unica, particolare, forse indimenticabile a chi voglia regalarsi 3 settimane e più di pura, rilassante gioia di guida, immersi in un contesto naturale che ha sicuramente pochi eguali nel nostro caotico ed affollato continente. ITINERARIO- Kristiansand, Mandal, Rjukan, Edland, Lyseboth, Preikestolen, Bergen, Voss, Gudvangen, Flam, Sogndal, Floro, Leknas, Geiranger, Trollstigen, Andalsness, Trondheim, Stejnkier, Namsos, Sandnessjoen, Bodo, isole Lofoten, Andselv, Alta, Caponord, Lakselv, Gamvik, Tunabru, Narvik, Fauske, Mo I Rana, Trondheim, Roros, Oslo. LUNGHEZZA- circa 6500, dall’Italia circa km 12000 DURATA- almeno 3 settimane

SLIDESHOW Ed alla quarta esperienza scandinava finalmente comprendo di esserci riuscito: l’itinerario degli itinerari, lo so, ne sono sicuro, è magicamente scaturito da una cospicua serie di informazioni e un impressionante numero di deviazioni che riducono la meta più ambita del mototurismo europeo all’attraversamento di un solo paese: la Norvegia. Ma come, starete pensando, tanta enfasi ed invece di ampliare le nostre conoscenze, le riduciamo? e la Finlandia? e la Svezia? No, per questa volta si eviterà la loro bellezza monotona, tranne che per un breve tratto, concedendo la quasi totalità delle attenzioni a questo frastagliatissimo paese, la cui straordinaria bellezza lo inserisce a pieno diritto tra i più belli del mondo. 21000km di coste, più di 200.000 isolotti, qui la natura ha sempre il sopravvento: fiordi, foreste, dolci colline, ghiacciai, verdi praterie. Paesaggi bucolici improvvisamente si tramutano in alte montagne rocciose. Ed è proprio questa varietà che regala al viaggiatore un piacere senza limiti ed una sensazione di scoperta continua.
L’idea progettuale è stata semplicissima: creare un percorso che consentisse di avvicinarsi a tappe, neanche troppo forzate, verso il confine russo, nella parte più estrema del deserto lappone norvegese senza farsi influenzare da distanze, deviazioni e tempi di percorrenza, ma seguendo solo gli innumerevoli spunti naturalistici e panoramici che queste paese riesce ad offrire. Una lenta passeggiata alla scoperta di strade secondarie poco battute e sconosciute, al di fuori delle rotte percorse da quelli che hanno particolarmente fretta di arrivare al mitico mappamondo e che forse neanche hanno il tempo di rendersi conto di quanto siano straordinarie le terre che attraversano. Il risultato è stato parzialmente positivo. I primi 5 giorni vengono dedicati interamente alla zona dei fiordi. L’arrivo avviene a Kristiansand ed i punti salienti sono già stabiliti. Bivaccheremo sulle rive di un fiume con una luce irreale, degno preludio di quel sole di mezzanotte che siamo convinti ci attenda più a nord. Molti conoscono il pulpito, il Preikestolen, ma io ignoravo che uno dei 3 fiordi, il Lysefjord, permette ai più curiosi di arrivare a Lyseboth nella sua punta più estrema o con un battello o percorrendo una stradina su di un altipiano roccioso per poi compiere gli ultimi 6 km affrontando 27 tornanti (!!!) recentemente asfaltati ed un dislivello di quasi 900m.   Ed anche i giorni seguenti a parte una forse troppo breve visita di Bergen, sicuramente una delle cittadine più suggestive del nord Europa, ci vedranno alla ricerca di punti panoramici, strade stagionali di montagne (aperte solo 3 mesi all’anno) che vengono sistematicamente ignorate da tunnel ciclopici ma che noi ignoriamo a nostra volta salendo su montagne ancora coperte di neve per poi picchiare su fiordi di una bellezza sconvolgente.  Ed è proprio questa probabilmente la cosa che più sorprende il viaggiatore: qui la natura detta i suoi ritmi e sorprende. Le strade comandano le nostre decisioni e la meraviglia può essere dietro una curva, percorrendo uno stretto sentiero o arrivando sul bordo di qualche montagna. Se qualcuno vi dice che un fiordo è un fiordo, o che in fondo un ghiacciaio è solo ghiaccio, non credetegli, sta dicendo una banalità anche se probabilmente non se ne accorge, purtroppo per lui!! Guideremo sulla bellissima strada13, ci spingeremo verso ovest a Floro su di una strada minuscola, con il panorama che spazia su centinaia di isolotti, percorreremo la stupenda Snovegen, la strada della neve, una vecchia strada di montagna ormai ignorata da chi può percorrere il tunnel di ben 24km; 45km davvero entusiasmanti. Ma includendo anche località più famose, turisticamente affollate come il Geiranger Fjord o la Trollstigen, il sentiero dei Troll, altra strada trampolino con i suoi 11 ripidissimi tornanti.  Una vera fatica!! Ma che libidine!  5 giorni davvero indimenticabili, incoraggiati da un tempo quasi mediterraneo. Imboccare la E6 significa percorrere l’arteria principale del paese: la maggior parte la segue sino all’imbarco per le isole Lofoten. Noi a Steinkjer deviamo a sx per la 17, la strada della costa come viene chiamata: tra falesie frastaglitissime, scogli impressionanti, ghiacciai a pelo d’acqua, 7 traghetti ed un numero altrettanto cospicuo di arditissimi ponti è possibile oltrepassare il circolo polare artico senza alcuna segnalazione ma percorrendo 750km  indimenticabili, un paio di giorni in moto che lasciano il segno. Qualche raggio di sole, ma le previsioni vanno verso un brutto stabile. Fortunatamente ero già stato 2 volte alle isole Lofoten (ma in luglio), perché questa volta si è capito e visto davvero poco, nonostante la sua parte meridionale sia comunque impressionante e suggestiva, nonostante la pioggia battente. Qui nel 1998 avevo assistito probabilmente al tramonto non tramonto, scusate ma non ho altri termini per definire il sole di mezzanotte, più spettacolare che mai mi sia capitato di vedere. Tutto si era accesso di una luce arancione accecante che aveva permesso a qualche centinaio di persone comodamente sedute su una delle spiagge meridionali dell’isola rivolta a ovest, di tirare le ore piccole bevendo caffè e mangiucchiando dolci nella più completa armonia. Passeremo nello stesso punto sotto una pioggia torrenziale! Si prosegue verso Capo Nord dove inizia ad est  quel deserto lappone che rappresenta la zona nord orientale del paese. Lo avevo percorso 2 volte nel 1998 e nel 2001, a luglio e con delle luci irreali. Stavolta le cose non mi vanno altrettanto bene ma la zona è sicuramente una delle più selvagge ed affascinanti d’Europa. Da qui entro rapidamente in Finlandia ed attraverso come un fulmine la Svezia in un mega trasferimento per rientrare in Norvegia all’altezza di Narvik. Le volte precedenti, come questa d’altronde avevo sempre scelto di traghettare alle isole Lofoten ignorando il tratto di E6 da Narvik a Fauske, ma sono contento di averlo incluso nel percorso di ritorno. Niente da aggiungere alle cose già dette: la Norvegia è di gran lunga il paese più panoramico e con le strade migliori della Scandinavia e qui ne ho un’ulteriore conferma.   Ma non è ancora finita, sto scendendo ormai verso Oslo, meta finale dell’itinerario ma seguendo la valle poco nota dell’Osterdalen. L’obbiettivo da raggiungere è il piccolo villaggio di Roros, l’unica città di montagna della Norvegia, come viene spacciata dalla pubblicità locale. Nonostante sia a solo 650m d’altitudine e parecchio al disotto del circolo polare artico è uno dei posti più freddi, con il termometro che d’inverno scende a -40°. Il centro storico, interamente edificato in legno, non è mai stato danneggiato da un incendio ed è stato conservato, restaurato e dichiarato patrimonio dell’umanità da parte dell’Unescu. Ormai Oslo è a vista, per usare un gergo nautico, poco più di un pieno di carburante. Arriverò nel pomeriggio ma con la mente già focalizzata sul rientro per le autostrade danesi e tedesche. Stavolta non la scampo, almeno 3 giorni di autostrada, che noia!! I due terminal delle compagnie di navigazione che prestano servizio in questo braccio di mare sono in 2 parti diverse della città. Ne approfitterò per impratichirmi con il sistema viario cittadino, l’imbarco è previsto per le 19.00. Arrivederci Norvegia.
TESTO E QUALCHE INFORMAZIONE   




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