Il 2 Agosto 1980, 85 persone furono uccise e 200 ferite per una bomba esplosa alla stazione e dopo quel giorno furono svariate le piste inseguite dagli inquirenti.
Dopo anni di indagini e depistaggi tre furono i condannati in via definitiva: Francesca Mambro,Giusva Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini, tutti a capo e appartenenti ai Nar (Nuclei armati rivoluzionari), sigla di punta dell’eversione nera. Condanna, che a molti non è sembrata colpire nel verso giusto.
Fu lo stesso ex presidente Cossiga, prima nel 1991 e poi nel 2004, ad aprire un varco su una verità diversa, la pista palestinese.
Infatti, precedentemente alla strage fu incarcerato un dirigente del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina Abu Anzeh Saleh, personaggio oscuro in buoni rapporti con Separat, la struttura del terrorista internazionale Ilic Ramirez Sanchez detto Carlos “ lo sciacallo”.
Thomas Kram
E qui le ipotesi di ieri si mescolano con la realtà di oggi.
E’ stato reso noto infatti che sono stati iscritti nel registro degli indagati Thomas Kram ,di 63 anni e Christa Margot Frohlich di 69 anni.
Entrambi terroristi legati all’estrema sinistra e alla struttura Separat.
Entrambi il 2 Agosto erano a Bologna, lui all’Hotel Centrale, lei all’Hotel Jolly.
Ma non è solo per queste, seppur bizzarre, coincidenze che gli inquirenti hanno indagato i due terroristi.
E’ stato un lavoro minuzioso, quello svolto dalla Digos, sugli atti della Commissione Mitrokhin, sui rapporti della Stasi, l’ex polizia segreta della Germania dell’Est , su verbali, deposizioni, informative e perizie sugli esplosivi.
Christa Margot Frohlich
Enzo Raisi, deputato di Futuro e Libertà si dice soddisfatto visto che molti incartamenti provengono dall’analisi dello stesso agli atti della Commissione Mitrokhin e anche per il giudice Priore, l’”investigatore” di Ustica, questo nuova fase è segno che il bersaglio era quello giusto.
Non sarà facile allargare questa crepa creata in questo muro di gomma, i due terroristi che furono sentiti, tempo fa, come testimoni non parlarono e adesso da indagati non saranno certo più loquaci ma gli inquirenti ci credono.
Alessandro Ambrosini