Strage di Oslo: Il lucido disegno mentale di un assassino. Speciale Follie e Scommesse.

Creato il 28 luglio 2011 da Calcisulcalcio

Roma – Tutto ciò che resta sono lacrime e sangue, quelle delle famiglie delle vittime, degli amici, dei conoscenti. Quella tranquillità rubata agli abitanti di Oslo, di tutta la Norvegia, che non tornerà più. L’amarezza di un gesto incomprensibile che spezza la quotidianità di un popolo.
Prima di analizzare però, è bene capire cosa è successo, freddamente, e senza commenti. Cos’è accaduto?
Oslo – Alle 15,26 di venerdì 22 luglio 2011, un’autobomba esplode e colpisce il cuore della città, in un'area dove sorgono molto ravvicinati i palazzi che ospitano le principali sedi istituzionali e i gruppi editoriali più influenti del Paese, tra cui il più grande tabloid norvegese VG.
La bomba distrugge gli edifici che si affacciano sulla strada e fa saltare le finestre di tutti quelli circostanti. Lo scoppio, i detriti e le schegge di vetro si abbattono sui passanti. Muoiono 7 persone, centinaia i feriti, si scava senza sosta tra i resti e si estraggono i corpi feriti fino a tarda sera.
Utoya - A distanza di un paio d'ore, a qualche decina di chilometri da Oslo che ormai appare come un campo di battaglia, scoppia di nuovo l'inferno.
Un uomo vestito da poliziotto irrompe nella location in cui sono radunati i giovani laburisti per il loro meeting annuale. Ha tra le mani una mitraglietta. Si tratta di Anders Behring Breivik, 32 anni, norvegese. All'improvviso apre il fuoco e uccide 84 giovani. Verranno trovati a Utoya in punti strategici altri ordigni, piazzati per devastare tutta l’area, ma per fortuna non esplosi.
Come viene trattata la notizia in Italia?
Italia – Prima della notizia dell’arresto di Anders Behring Breivik, la stampa nazionale si affaccendava ad attribuire l’attentato a cellule terroristiche islamiche. Errando.
Successivamente il Tg1 manda un servizio che accostava al gesto la moltitudine di videogiochi che trattano temi di guerra (es. “Call Of Duty”) incolpandone la matrice e il cattivo esempio.
Ma il fondo del barile si tocca quando “Il Giornale” costretto a modificare la sua prima pagina poiché smentita la pista islamica, pubblica un editoriale del suo Direttore, Vittorio Feltri, nel quale definisce le vittime dei “giovani egoisti incapaci di reagire”, poiché intenti a scappare invece di unirsi e andare incontro al killer armato. (Mi è capitato di sentire altre volte queste parole, era un Nazi-Fascista a pronunciarle, diceva che “ l’olocausto” era per la maggior parte colpa degli Ebrei che non avevano reagito quando potevano).
La dose della pochezza del nostro paese è rincarata dall’Europarlamentare Borghezio, leghista, che definisce le idee di Anders Behring Breivik, “condivisibili”.
Ma quali sono le “idee” di Anders Behring Breivik?
Roma - Anders Behring Breivik viene definito ''cristiano fondamentalista'' e vicino ad ambienti dell'estrema destra. Breivik aveva collaborato con un gruppo inglese di estrema destra, l'English Defence League (Edl), un gruppo che aveva come scopo dichiarato alimentare nei propri Paesi l'odio contro gli islamici.
Anders avrebbe pianificato gli attentati da almeno due anni, nell'autunno del 2009. A rivelarlo è un documento di 1.500 pagine che lui stesso ha pubblicato su internet il 22 luglio, poche ore prima degli attentati.
Qui Anders invoca “l'uso del terrorismo come mezzo per risvegliare le masse”, e dice di aspettarsi di essere ricordato “come il più grande mostro dopo la Seconda Guerra Mondiale”.
Il testo, redatto in inglese e intitolato "A European Declaration of Independence - 2083", è firmato "Andrew Berwick". Uno pseudonimo inglese del nome di Anders Behring Breivik.
Dunque idee di pulizia razziale.
Cosa accadrà ora?
Norvegia – Il processo a Anders Behring Breivik e in svolgimento, le accuse di strage e crimini contro l’umanità pesano sulle sue spalle. Nessun cenno di cedimento però, o di pentimento. Invoca l’infermità mentale, tramite i suoi avvocati e alcune perizie. Si attende il giudizio.
Difficile definire pazzo una persona che lucidamente e lentamente nel tempo ha preparato l’assassinio di 92 persone, motivandolo con un memoriale sulla pulizia razziale, e sul punire tutti coloro che difendono gli ideali di integrazione delle diverse etnie tra loro.
Gesti come questo restano purtroppo nella storia del mondo, sarà difficile dimenticare il 22 luglio 2011. Le vite spezzate di giovani e innocenti ragazzi, perché questo erano, GIOVANI E INNOCENTI, e questa è l’unica idea condivisibile. Né egoisti, né codardi, né amici dell’islam, né deturpatori della razza ariana, né colpevoli di crimini contro il nazionalismo cristiano. Erano solo dei GIOVANI INNOCENTI.
La fredda e lucida macchinazione mentale di Anders Behring Breivik merita una pena esemplare, merita forse di marcire in isolamento per il resto dei suoi giorni, perché non c’è idea condivisibile che preveda la morte di 92 ignari innocenti.
Non commento infine la parte più buia e bieca della stampa italiana, non commento le parole di illustri dementi che hanno riempito pagine dei nostri giornali.
Faccio solo i complimenti a quei cronisti seri che hanno riportato i fatti, descritto il dolore, scritto di proprio pugno la notizia cosi che tutti potessero apprenderla.
di Cristian Amadei

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