Mi sento particolarmente solidale con i 40 cristiani assassinati in Nigeria dalla furia islamica mentre assistevano alla messa di Natale, una replica del massacro dell’anno scorso nella notte che dovrebbe essere consacrata alla pace e che per gli islamistisembra consacrata alla guerra. Infatti a mezzanotte stavo assistendo alla messa celebrata da mia suocera nella chiesa di famiglia e mi sarebbe dispiaciuto se la Pastorale di Corelli fosse stata interrotta da un kamikaze venuto a farsi saltare con il mio organo Yamaha, me attaccato all’organo e la trentina di familiari che formavano la congregazione.
“Odio cieco”, ha detto il papa, ricordandosi per una volta di condannare l’operato dei suoi diletti alleati islamici. Sì, odio, ma non cieco. Si tratta di un’affermazione falsa, perché non c’è niente di cieco nelle stragi islamiche. Potrebbe prevederle anche un cretino. E’ un odio programmato e codificato, sta scritto nel Corano che in una quantità di surate raccomanda caldamente di far fuori gli infedeli. Se distribuite questo testo in miliardi di esemplari, basta che ogni 100.000 moderati ci sia un ortodosso perché succeda quello che potete vedere in tutto il mondo. E credete che le massime autorità islamiche si scomodino a condannare questi orrori?Che i cosiddetti “moderati”facciano cortei di protesta? Nemmeno per sogno, silenzio di tomba. Non hanno scelta perché non possono sconfessare il loro dio. Fino a prova contraria, un kamikaze è un buon musulmano che esegue i precetti di Allah e il silenzio delle autorità islamiche lo confrrma.
In Occidente molti tendono a ignorare queste stragi. Preferiscono misurare con il bilancino le vittime in Palestina, perché ritengono che giovino alla loro fazione,infischiandosi delle centinaia di morti ammazzati dagli islamici ogni giorno nel mondo intero e del fatto che l’ideologia islamica non concepisce una nazione che non sia governata dalla Sharia. Poiché gli orfani dell’Unione Sovietica considerano l’islam loro alleato contro gli USA e Israele, delle sue vittime gli importa meno di zero. Anche negli anni 30 si appoggiava il nazismo pensando che costituisse un baluardo contro l’Unione Sovietica e si è visto a che cos’ha portato la debolezza diChamberlain e Daladier di fronte alla “Resistibile Ascesa di Arturo Ui”, comeBrecht ha definito l’ascesa del buon Adolf.
In ogni caso non crediate che i cristiani siano migliori. In Nigeria non esitano a restituire pan per focaccia (o forse hanno cominciato loro, chi lo sa). Solo aKuru Karama sono stati ritrovati ultimamente i cadaveri di 150 musulmani che secondo i cristiani non adoravano il dio giusto.Che cosa potete aspettarvi da parte di chi adora un dio che gli ordina “uccidi chi serve altri dei, la tua mano sferri il primo colpo per dargli la morte e seguano le mani del popolo”? Anche in questo caso le stragi sono da mettere in preventivo, come sa bene chiunque abbia studiato la storia.
Ecco che cosa succede se fate credere alla gente di essere depositaria dell’unica verità possibile. Da secoli è provata l’influenza nociva dei monoteismi sugli spiriti semplici. Un dio “unico”, che pero’ cambia secondo le confessioni, puo’ produrre soltanto il rifiuto degli altri e lo scontro in tempo di crisi. Sarebbe veramente ora di trovare un altro concetto per tradurre il bisogno universale di regole e di morale. E pensare che in una sola generazione si potrebbe sbarazzare il mondo dalle religioni senza colpo ferire: come dice il compianto Christopher Hitchens, basterebbe che i genitori si astenessero dal tramandare la loro religione ai figli. Poiché è un’ipotesi improbabile, la scuola pubblica dovrebbe supplire con una vera educazione, invece di adottare un atteggiamento religiosamente neutro o addirittura facendo propaganda religiosa, come succede negli Stati confessionali. La scuola dovrebbe mettere gli allievi in guardia contro i pericoli della religione come si mettono i ragazzi in guardia contro i pericoli della droga. Questo si chiama educare sul serio. Non per niente Karl Marx ha definito la religione “l’oppio dei popoli”. Purtroppo si è scordato di dire che in certi casi funziona come la cocaina.
Dragor