L’allarme è scattato lunedì nella tarda serata. Una bottiglia di plastica da un litro e mezzo con liquido infiammabile è stata ritrovata all’ingresso del Palazzo di Giustizia. Una sequenza strana che non tranquillizza. Arriva l’arresto effettuato dalla squadra mobile per la bottiglia incendiaria collocata alla Procura generale di Reggio Calabria.
Una pagina drammatica, che da ieri sembra riaprirsi. Prima una chiamata al 113 che segnala una bomba davanti al vecchio tribunale e si fa il nome e il cognome di chi l’ha piazzata. Poi i poliziotti effettuano i controlli sul nominativo, passa un’ora, e l’esercito lancia l’allarme: “C’è una busta davanti al palazzo“. Arrivano gli artificieri e le forze di polizia. Si tratta di una bottiglia trasparente con dentro nafta e accanto un accendino. Si controllano le immagini delle telecamere che vigilano l’area e spunta proprio lui, il ragazzo segnalato al telefono: Eros Benito De Francesco, 22 anni, incensurato, che non nega ma non chiarisce nulla.
Tornano in mente le scene del 2010 e le intimidazioni shock che accesero su Reggio Calabria i riflettori della magistratura sulle istituzioni e sulla politica. Il contesto è molto chiaro: la bomba alla casa del procuratore generale Di Landro e il bazooka lasciato all’ingresso della Dda.
Di Landro dice che non si possono minimizzare troppo le intimidazioni nei suoi confronti e aggiunge che “preoccupa una sottovalutazione del fenomeno globale, e l’incapacità dal 3 gennaio 2010 di essere venuti fuori con una ricostruzione attendibile di tutti i fatti che si sono succeduti e che sono stati gravissimi”.
Nonostante la vigilanza dei quattro uomini dell’esercito, che dopo l’attentato del 2010 presidiano gli uffici, i militari non si sono accorti dell’uomo che ha posizionato il pacco incendiario.
Il ragazzo non sembrerebbe legato in alcun modo alla criminalità organizzata, allora perché ha commesso questo gesto?
Voleva dimostrare qualcosa o inviare un messaggio alla procura? Gli inquirenti sono a lavoro per scoprire le dinamiche dell’accaduto.