Ci tengo a
comunicare al mondo che mi sto ghiacciando le chiappe in Albione.
Ieri sera c’erano
due gradi. DUE. GRADI.
Essendo giunti
al 15 maggio, la coinquilina ha detto “Io
spengo il riscaldamento, tanto ormai è maggio!” il che ci starebbe, se
avessimo quella temperatura minima che garantisce di non andare in ipotermia
durante la notte.
E invece no.
Minima: tre gradi. Massima: dodici gradi.
Quindi
riscaldamento spento. E ogni mattina entrare in bagno e togliersi il pigiama è
come farsi una ceretta strappando i peli a tradimento mentre sei girata, è come
mangiare un ghiacciolo con l’unico dente sensibile di tutta la bocca, è come essere
gettati in una piscina gelida con i vestiti addosso. E’ una sofferenza.
E stamattina mi
sono alzata e ho pensato Dio, quanto vorrei una
stufetta. E poi ho pensato Dio, in questo paese non ci sono le prese per la
corrente in bagno. E poi ho pensato Dio, ma quanto sono strani in questo paese.
Quello delle
prese elettriche è un bel problema. Essendo che le case inglesi hanno una media
di 167 anni ciascuna, portati piuttosto male, i miei amici brit pop, la
cui fobia per gli incendi è direttamente proporzionale alla fobia di non
riuscire a prenotare in tempo le vacanze per l’estate 2031, hanno visto bene di
fare case senza prese d’elettricità.
Allora io,
volessi anche comprarmi una stufa per ricreare il microclima Caraibi nel bagno,
dovrei attaccare la spina in salotto. Giù dalle scale. Comodo quasi quanto
asciugarmi i capelli sul letto o farmi il silk epil in corridoio.
E’ che gli
inglesi non ci pensano molto alla questione energetica, e allora anche in
camera mia, sapete quante prese ho? UNA. Per tutta la camera. Roba che quando
attacco il computer, il phon e la lampada alla quintupla spina che ho, potrei
causare un corto circuito, bruciare tutta la casa che altrochè la loro
cazzarola di presa in bagno.
Ma gli inglesi
sono strani, che volete farci.
Lo si capisce
dagli incredibili documentari che trovi in TV.
Oltre a quello su
madri che partoriscono urlando ogni minuto, che essendo un documentario ti
fanno vedere proprio tutto e dico tutto, che capirete, a ora di cena non è
proprio un bello spettacolo, c’è quello sulle volpi in città, che sarà pure
vero che il fenomeno a Londra è in crescita, ma ditemi voi se devo
mettermi lì a filmare la volpe mentre sta cercando cibo in giro per i
cassonetti “per il bene della scienza”.
C’è quello sulle
malattie imbarazzanti, che insomma non si sa mai che un giorno ti spunti una
roba enorme e rossa sul pisellino, tu accendi la tv, guardi “Malattie imbarazzanti” e scopri di
avere la stessa malattia dato che quello alla tv ce l’ha proprio uguale a te, e
dici sì, è lui! Perchè in primo piano c’è un pisello gigante con una roba orrenda
sopra; c’è anche quello che ti permette di entrare nel fantastico mondo del
sesso inglese, e ti spiega come usare vibratori, dildi, varie ed eventuali di
cui non sapevo nemmeno l’esistenza, chiamato “Parlaci ancora di sesso, siamo inglesi!”
Documentari per
tutto e tutti. Per farsi le tette finte e come farle al meglio, per gestire una
famiglia di 15 o più persone, per allattare al seno al meglio, per fare sesso
telefonico.
Il mio preferito
resta sempre “Sun sex and suspiscious parents” che sarebbe tradotto con “sole
sesso e genitori spioni/ossessionati/ma fatevi un po’ i fatti vostri”,
dove ci sono i genitori che spiano di nascosto i figli teenager in giro in
vacanza con gli amici.
Capite, quale
mente contorta creerebbe un programma del genere? Che l’altra settimana la
mamma di uno dei ragazzi ha notato con piacere che suo figlio stava avendo un, come si dice, rapporto sessuale con tizia quarantenne contro il muro di una discoteca? Tutto
nudo? La povera madre spiona è svenuta.
Insomma, gente
veramente strana, gli albionici. Intelligenti. Creativi. All’avanguardia.
Ma a mettere due prese
elettriche nel bagno non ci ha ancora pensato nessuno.
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