Strasburgo è una città di contrasti, che però convivono con un'armonia tale da costituire una rara forma di grazia - quella bellezza fatta di cose diverse, cose agli antipodi fra loro, che eppure trovano un modo, una strana reazione chimica per intrecciarsi, fondersi, creare qualcosa di unico ed incantevole.
Strasburgo è francese? E' tedesca? E' antica? O moderna?
Strasburgo è tutto questo - ha trovato una qualche formula magica, scritta nelle pietre dei suoi vicoli ammalianti, per far convivere in sè questi opposti, apparentemente senza forzature, come se la sua anima fosse intrisa nel profondo di entrambi gli aspetti, imprescindibilmente.
E' una città con così tante sfaccettature, così tanti angoli meravigliosi, diversi, inattesi, che a volte, mentre la giri a caso, senza meta, seguendo l'istinto, seguendo ciò da cui i tuoi occhi vengono attratti, ti fermi confusa a guardare un punto, domandandoti dove tu abbia già visto qualcosa di simile - perché è completamente diverso da quello che hai visto poche decine di metri prima.
Strasburgo ha angoli che assomigliano a tanti posti - eppure lei, in sé, non assomiglia a nessuno: definirla "ibrido" sarebbe sminuirla. Non è fatta di pezzi presi altrove e suturati a forza insieme: è un'armonia di aspetti che appartengono solo a lei, che lei stessa si è costruita man mano, durante i capitoli intensi e a volte sofferti della sua storia.
Strasburgo è francese, è tedesca, è alsaziana, è internazionale. E' medievale, moderna, barocca, antica, nuova, e molto altro.
Strasburgo è...
...una favola medievale franco-tedesca
I quartieri della Grand-Ile e della Petite France sono isole di nome e di fatto.
Sono isole perché l'impressione è che il tempo si sia fermato - e questo è un pregio raro, una preziosa bolla sospesa in una città medio-grande, ricca ed impegnata come è Strasburgo.
Sono un dedalo incantevole di stradine di pavé, con casette a graticcio che d'estate si addobbano con sgargianti vasi di gerani e d'inverno, quando ci sono stata io, di omini di panpepato, rami di abete, palline rosse e tutto quanto faccia Natale.
Sembrano la scenografia di una fiaba dei fratelli Grimm dipinta con le tinte calde dell'impressionismo francese.
Legno, pietra e intonaci variopinti fra cui è bello perdersi, girare a caso, non pensare ad un itinerario ma lasciarsi ispirare passo a passo da un angolo all'altro, come in una caccia al tesoro di ciò che ci piace e ci incanta, e scoprire - canali, cortili, piazzette.
Ponti dai quali fanno ala skyline pittoreschi incorniciati dalle fronde dorate degli alberi, dai ricami neri dei loro rami.
Bisogna avere sempre gli occhi molto attenti e curiosi per esplorare e scoprire questo cuore magico di Strasburgo - guardare in alto, guardare indietro, sbirciare nei portoni, lasciare l'immaginazione correre via come il Bianconiglio di Alice e poi inseguirla.
...un intrico di ricami gotici
La Cattedrale di Strasburgo non si riesce a smettere di guardare.
E' altissima e dorata, o almeno così sembra con i riflessi della luce al tramonto, e ti sbuca di fronte all'improvviso, mentre ti aggiri fra le stradine strette, fra le alte case a graticcio massicce.
E' come un'apparizione mistica, come qualcosa che contempleresti a lungo, perché la tua bellezza ti dà serenità, prima ancora che piacere.
La sua facciata è un capolavoro di cesello, un ricamo di pietra arenaria che, per magia, in certe ore del giorno si trasforma in oro.
E' incompleta: i lavori furono interrotti a metà del 1400 per mancanza di fondi, ma la sua unica torre assimetrica, più che monca, la fa sembrare peculiare - come una sorta di strabismo di Venere, come un tipo di bellezza che è stato codificato dai canoni di un tempo ed un luogo distanti da qui, ma che, comunque, attraverso qualche strano e fortissimo istinto, attraverso qualche sesto senso sotterraneo, riesci anche tu a percepire come tale.
...un viaggio attraverso i canali (e la storia)
Confesso che solitamente le escursioni in battello nelle città mi annoiano abbastanza e cerco di evitarle.
Però il giro in notturna con Batorama lungo i canali che attraversano come vene il cuore di Strasburgo è stato qualcosa di speciale, che è riuscito ad incantare anche il mio scarso entusiasmo iniziale.
L'imbarcadero è circondato da cigni e dagli edifici medievali della Grand Ile, e scivolare lungo le acque buie dei canali, illuminate dal riverbero dorato delle luci, mi è sembrato un incanto di magia e bellezza.
Nelle acque le case si specchiano, assumendo colori diversi, gialli, aranciati, e sembrano quasi sognare una vita diversa - o forse il loro passato.
Mentre si naviga viene raccontata la storia di Strasburgo e dei punti chiave che vengono attraversati - ma mentre lo fai la tua mente vola via, verso l'acqua, e prova ad immaginare tutte le altre storie, quelle non dette, quelle che non rimangono sui libri, ma che eppure intridono i mattoni e l'aria che ti circonda, donandogli quell'anima così affascinante e complessa che ti sembra di percepire sfiorandoli.
...eleganza classica e barocca
Il cuore di Strasburgo, quello delle sue isolette medievali con l'atmosfera fiabesca, è circondato di eleganza sobria ed agiata.
Ville ottocentesche che si dipanano lungo larghi viali; il Parc de l'Orangerie, dal gusto classico, con il suo laghetto dei cigni, le aiuole fiorite, dimora di molte cicogne; il Palais Rohan, sontuosa residenza barocca che pare quasi una Versailles in miniatura - tanto che la stessa Maria Antonietta vi soggiornò per un periodo.
E' il lato elegante, nobile di Strasburgo, un lato che profuma di ricchezza ma che non la ostenta - anzi, la lascia defilata, con discrezione, a fare da corollario all'intimità del suo cuore medievale.
...modernità eurocratica
E, seguendo l'ansa del fiume - eccoli: i palazzi di vetro delle istituzioni dell'Unione Europea.
Il Parlamento, il Consiglio d'Europa e la Corte dei Diritti Umani, con le loro linee sinuose ed argentee, riuniti insieme come tre giganti seriosi dall'aspetto futuristico.
E in effetti è il futuro, è il progresso che, almeno in un'intenzione ideale, vogliono simboleggiare.
...una gastronomia sospesa fra due mondi
Strasburgo non mescola Francia e Germania solamente nella fisionomia dei suoi edifici, ma lo fa anche a tavola.
Le tipiche taverne alsaziane, racchiuse dentro case a graticcio, con le travi a vista e le luci soffuse, si chiamano winstub, un nome che già dà un'impronta tedesca - ma la corposità della cucina germanica è insaporita e raffinata dalla passionalità degli ingredienti tipici francesi.
Il baeckeoffe è uno stufato di carne e verdure marinato in vini francesi; la choucroute è un robusto piatto di salsiccia, pancetta e cavolo; e infine la mia preferita, la flammekueche o tarte flambée è una sorta di pizza sottile guarnita con panna acida, cipolle e pancetta.
Un'apparenza tutta tedesca con un po' di accento francese, insomma.
...e per voi che cos'è Strasburgo?