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Strategie per aiutare un Alaskan Malamute a superare il caldo in città

Da Mercuriomalamute @mercuriomalamut
Mercurio (Alaskan Malamute di 8 mesi) si immerge e nuota nel Lago di Castel Gandolfo

Mercurio (Alaskan Malamute di 8 mesi) si immerge e nuota nel Lago di Castel Gandolfo

Si è fatto attendere, ma ormai il caldo è arrivato. Roma sta diventando un forno per la pizza, ogni giorno di più e la vita cittadina, per un Alaskan Malamute come Mercurio, sta diventando sempre più “stretta”. Ogni giorno mi invento delle strategie per aiutare il mio cucciolo ad affrontare meglio gli ultimi giorni nella capitale, prima di partire per la montagna fino all’autunno. In questo post vorrei condividere con voi le soluzioni che sto trovando per aiutare il mio Malamute a superare il caldo estivo in città.

Mercurio è un animale sufficiente autonomo da sapersi auto regolare con l’assunzione del cibo, dell’acqua, la ricerca delle zone d’ombra, i periodi di riposo immobile alternati al gioco più attivo con la piccola Sunrise, dentro e fuori casa. Questo, di per sé, è giù un aiuto che riesce a darsi e che è comune a tutti gli animali. Inoltre, il pelo dell’Alaskan Malamute è un concentrato di ingegneria tale da aiutare nella termo regolazione del corpo proprio grazie alla sua particolare composizione. Da parte mia, invece, le strategie che sto mettendo in campo per limitare “i danni” della calura romana si riferiscono sia allo stare dentro casa, sia alle esperienze fuori.

Dentro casa, ovviamente, le classiche regole del tenere abbassate le serrande per limitare l’ingresso della luce e del calore, il tentare di creare giro d’aria aprendo le finestre, il mettere a disposizione acqua fresca corrente, di frigo o con ghiaccio sono buone prassi che giornalmente eseguo. Ho provato a riempire la vasca di acqua fresca, ma nessuno dei due ha l’associazione della vasca come piscina o luogo in cui si nuota: di solito, infatti, ci entrano per la toeletta, non per il divertimento. Quando vedo ambo i cuccioli soffrire di più le alte temperature romane, riempio una bacinella con l’acqua fresca e, con un panno bagnato, rinfresco la pancia, il muso, le zampe dei piccoli oppure prendo i cubetti di ghiaccio e glieli offro da leccare e succhiare oppure li passo sui polpastrelli. Devo ammettere però che, nonostante le temperature di luglio, Mercurio ha anche momenti in cui desidera stare vicinissimo a me e utilizza il mio piede come cuscino, per la mia somma gioia. Entrambi i pupi amano la frutta e sono ghiotti di verdura fresca. Spero di non creare scompensi cardiaci a nessuno, ma ambo amano moltissimo le mele, le banane, le albicocche, le pesche, i cetrioli, i finocchi, le zucchine, i ravanelli, le carole, le patate e quando glieli do appena tolti dal frigo… beh, che dire? Vedo l’asticella dell’amore nei loro occhi crescere a dismisura

:D
A differenza di quanto avvenuto durante l’inverno con il termosifone, Mercurio e il ventilatore non a pale non hanno una relazione particolarmente stretta. Lui preferisce la corrente del vento creata nel corridoio oppure in terrazza. So che esistono delle coperte refrigeranti, ma non ho ancora acquistato nulla di simile perché Mercurio e qualsiasi cosa che possa vagamente assomigliare a una coperta/cuscinone/cuccia non vanno d’accordo, nel senso che li schifa con gioia.

Fuori casa la questione è diversa… nel senso che fuori casa non ci stanno, non nelle ore calde e non dopo le 10 di mattina fino alle 20:00-20:30 di sera. Nei week end ci attrezziamo per portarli a nuotare al lago oppure a correre vicino alla Riserva del Presidente, la quale beneficia della corrente portata dal vicino mare di Ostia. In spiaggia non li ho ancora portati perché il mare, rispetto a dove viviamo noi, è piuttosto lontano e né la mattina prestissimo né la sera dopo le 21:00 abbiamo la forza fisica per farci un’ora di macchina a tratta per farli giocare sulla spiaggia fresca delle prime ore mattine o umida dalla notte. Sunrise, probabilmente, apprezzerebbe una giornata al mare sotto l’ombrellone, ma non Mercurio. Quando ha conosciuto la spiaggia, la sabbia lo ha lasciato abbastanza interdetto e il mare, forse perché “troppo ampio” e forse perché lui era molto piccolo, non lo ha entusiasmato molto. Ci riproveremo quest’autunno, quando sarà umano stare sul bagnasciuga anche dopo le 10:00 di una domenica qualsiasi.

Nei week end in cui prendiamo armi e bagagli e ci spostiamo verso le alture laziali, cerchiamo sempre posti in cui l’accesso all’acqua sia garantito, semplice e non inquinato (non troppo, almeno). Se non è possibile avere accesso diretto a un fiume o lago, mi porto dietro comunque i litri di acqua e le loro ciotole portabili (se ne trovano di molto carine ed economiche da Decathlon: le mie, verdi, in tela, sono costate 2,00€). Ovviamente, la aprtenza è sempre all’alba e i giri in auto non sono mai nelle ore più calde, perché l’interno dell’abitacolo diventa un forno e l’aria condizionata non è il massimo o, comunque, non è sufficiente per farli stare bene. L’ultimo rimedio, a cui, come sapete, sto lavorando da mesi, è il portare lontano da Roma ambo i cuccioli fino all’autunno. Così avverrà tra non molto e, insieme, saliremo sulle Alpi a cercar refrigerio, nuovi odori ed esperienze.

Non è un rimedio anti caldo, ma è un qualcosa che nasce da esso, ed è per questo che ci tengo a sottolinearlo: se anche voi pensate di recarvi in una regione diversa dalla vostra, ricordatevi di informarvi sull’antirabbica e sulla profilassi per la Filariosi. Mercurio e Sunrise sono vaccinati entrambi ed entrambi stanno seguendo la profilassi per evitare questa malattia. Ricordatevi di fare bene i calcoli sul lavaggio e sul giorno in cui rimettere nuovamente l’antiparassitario. Il caldo miete vittime non solo con le insolazioni, ma anche con il proliferare di animali sgradevoli come quelle zanzare e moschini che pungono infetti i nostri animali.

Le mie strategie per aiutare il mio Alaskan Malamute a superare il caldo in una città bollente come Roma sono, quindi, poche e semplici: andare via e, mentre siamo ancora qui, creare ombra, dare conforto con l’acqua fresca, ventilare gli ambienti, curare l’alimentazione per i sali minerali e le vitamine. Certo, quando il sole picchia forte, queste sono poche cose rispetto a una vetta innevata, ma sono comunque aiuti validi, che fanno stare meglio sia l’animale, sia voi.


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