Strauss-Khan si veste d’Italia e per la fiction, va in galera.

Creato il 25 settembre 2011 da Yourpluscommunication

Dominique Strauss-Kahn è un nome che questa estate abbiamo imparato tutti a pronunciare.

Non per il suo ruolo istituzionale di direttore del Fondo Monetario Internazionale (FMI), piuttosto per lo scandalo sessuale di cui, suo malgrado, è stato il protagonista indiscusso.

Lo scorso 14 maggio, infatti, Strauss Kahn è stato arrestato a New York per violenza sessuale ai danni di una cameriera dell’hotel di Times Square dove il presidente del FMI era alloggiato.

Costretto dapprima a rassegnare le dimissioni e, successivamente, a pagare una cauzione milionaria per ottenere gli arresti domiciliari, l’economista francese verrà poi scagionato da tutte le accuse perché rivelatesi insussistenti.

Poteva una storia del genere non appassionare, e quindi ispirare, gli sceneggiatori americani?

Detto, fatto.

La Rete televisiva americana ‘Nbc’ ha pensato bene di dare un tocco di freschezza, e perché no di attualità, alla dodicesima stagione di una delle serie tv poliziesche più longeve e seguite degli ultimi tempi: “Law and Order – Special Victims Unit” (in Italia conosciuta come “Law and Order – Unità Speciale”).

Gli ingredienti ci sono tutti: l’ambientazione nella “grande mela”, l’hotel di lusso, la cameriera extracomunitaria “violata” in lacrime, le manette davanti ai fotografi e naturalmente il presunto stupratore francese. Anzi no. Italiano.

Per quanto tutto l’episodio della serie, intitolato ’Scorched Earth’ (Terra Bruciata) andato in onda lo scorso 21 Settembre sulla Nbc, ricalchi a perfezione le vicende di Strauss Khan, l’unica differenza inserita dagli americani è proprio la nazionalità dell’imputato.

Si tratta di un diplomatico italiano, Di Stasio, interpretato da Franco Nero

«ormai pronto a sostituire Silvio Berlusconi al governo del Paese».

Il resto dell’episodio prosegue come da “cronache estive” ma con un colpo di scena finale: si scopre, si, che la cameriera ha mentito per ricattare il politico ma diversamente dai reali accadimenti, forse per tenere fede (ipocritamente) al cartello che viene mostrato prima di ogni episodio – dove si annuncia che “la storia che segue è frutto della fantasia e non descrive in alcun modo persone o eventi attuali”- lo Strauss-Khan (Di Stasio) italiano viene condannato dalla giuria a scontare la pena in carcere.

Perché gli sceneggiatori americani abbiano infierito in questo modo con l’immagine dell’Italia nel mondo, che certamente negli ultimi tempi non gode di ottima salute, non è dato saperlo.

Resta adesso da vedere se Mediaset, che detiene i diritti della serie televisiva trasmessa su Premium Crime e Rete 4, manderà in onda l’episodio senza apportare modifiche nel doppiaggio.

Chissà invece cosa ne pensa Giuliano Ferrara che proprio ieri, durante la puntata di Tv Talk su Rai 3, perdeva le staffe inveendo contro la trasmissione ed il conduttore Massimo Bernardini che aveva paragonato la vicenda Strauss-Khan alle “feste da ballo” di Palazzo Grazioli:

«Imparate a rispettare il presidente del consiglio, invece di metterlo nella categoria degli stupratori!

Il paragone è insultante per chiunque abbia una visione morale della vita pubblica, è insultante per Berlusconi e accattivante per Strauss Kahn.

Non dovete sostituire i vostri pregiudizi alla morale comune(…)Vergognatevi di aver paragonato Berlusconi e Strauss Kahn, moralisti dei miei stivali! Dovete vergognarvi!(…) E non rida, spero che la intercettino mentre ride con qualche puttana!»

qui il video

Giovanni Mercadante


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