Social media, app dedicate, eventi, libri tutto sembra confermare l’evoluzione inarrestabile di un fenomeno di grande successo: lo street food.
Sull’onda del fenomeno, Tag24 presenta la mappa dello street food italiano suddiviso per regione: dal lampredotto toscano alla soppressa veneta, dal brezel trentino all’oliva ascolana marchigiana, ogni regione presenta le sue tradizioni locali. Settore predominante dell’economia turistica ed alimentare lo street food, come dichiara Coldiretti, è poco soggetto alla distorsione delle ricette tipiche che ne conservano la tradizione e per questo si rivela poco influenzato dalle mode passeggere.
Carta vincente del cibo di strada è quella di coniugare la grande tradizione culinaria italiana e la sperimentazione di nuove tendenze, di guardare all’eco-sostenibilità e al biologico per rispondere alle esigenze del consumatore consapevole che un’alimentazione salutista è la base del benessere psicofisico e che ridurre l’impatto ambientale “rende il cibo più buono”. Packaging sofisticati, materie prime eccellenti: il cibo di strada può essere bello, buono e sano.
Per tale motivo al primo posto delle ricerche sul web riguardanti i prodotti di street food troviamo la tradizione italiana per eccellenza: la pizza. L‘infografica contiene la ricetta di questa e delle altre tipicità regionali più ricercate come la piadina, la focaccia e lo strudel. All’interno della mappa le sagre locali e le manifestazioni culinarie dove è possibile assaggiarli.
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, lo street food rappresenta la scelta alimentare di 2,5 miliardi di persone ogni giorno. In Italia, in particolare, il 75% della popolazione sceglie lo street food e di questo il 45% predilige i prodotti tipici locali, il 24% i cibi internazionali ed il 4% sceglie la cucina etnica. A cosa è dovuta questa tendenza? Sicuramente i nuovi ritmi di vita e di lavoro sempre più veloci e il poco tempo a disposizione esaltano la comodità dello street food. Ma anche un’apertura ed una curiosità che spinge gli amanti del cibo ad assaggiare cose diverse, preferendo diverse piccole porzioni ad un unico grande piatto. Infine non bisogna sottovalutare l’aspetto economico.
Un recente sondaggio proposto dal Gambero Rosso mostra infatti che quasi il 40% degli utenti dichiara di scegliere lo street food per l’accessibilità economica, complice la flessione economica degli ultimi anni a causa della quale, secondo Coldiretti, dall’estate 2013 la spesa nei ristoranti è calata dell’11 % e sono aumentati gli esercizi di ristorazione che non prevedono il servizio ma solo la produzione e la vendita.