«I walked the avenue till my legs felt like stone I heard the voices of friends vanished and gone At night I could hear the blood in my veins Black and whispering as the rain
The night has fallen, Im lyinawake I can feel myself fading away So receive me brother with your faithless kiss Or will we leave each other alone like this»
(Bruce Springsteen, Streets of Philadelphia)
È passato qualche mese dal mio viaggio a Budapest, ma è ancora difficile riuscire a fissare ogni emozione provata in quei giorni. Ogni immagine, ogni suono è come se fosse il tassello di un puzzle ancora da comporre.
Forse è colpa del poco tempo che ho avuto a disposizione. Tre giorni, e belli pieni, forse sono pochi per riuscire a concentrare al loro interno tre anni di vita. E anche per mettere tutto in ordine.
Ogni volta che mi siedo alla scrivania e provo a scrivere qualcosa a riguardo, la penna si blocca e così la mente. Serve sempre uno spunto. Una canzone, un'immagine. Senza non riuscirei a trovare il sentiero giusto da seguire.
Quando riesco a concentrami, a volte può passare anche un'ora, la cosa è semplice. Scrivo senza pause, rileggendo pochissime volte. Posso andare avanti anche due ore di fila senza accusare il minimo sforzo. Ed è bello quando avviene.
Quando avviene, sono io, solo, sperduto per le vie di Budapest...
E.
Altre mie foto potete trovarle nel mio album Flickr.
Per vedere la foto a una risoluzione decente vi consiglio di aprirla (dannato Blogger).