Dopo le strenne letterarie passiamo ora a quelle cinematografiche e di natura perturbante naturalmente, cioè a quei film, che a mio avviso promettono bene e che sperabilmente cercheremo di visionare al più presto. Ritengo alcuni di questi importanti e da vedere prioritariamente, altri meno, ma l'elenco qui sotto riportato non va in ordine di importanza, si tratta cioè di un ordine random. Se e quando riuscirò a vedere questi film, li troverete recensiti qui come al solito, come da tradizione.
Cominciamo da Coherence (2013), di James Ward Byrkit, film sci-fi horror, nel quale si narrano gli effetti del passaggio di una cometa su un paesino norvegese nel lontano 1923. In quell'occasione gli abitanti del paese rimangono completamente disorientati, al punto che una cittadina chiamerà la polizia asserendo che l'uomo che è in casa con lei non è suo marito. Giunti ai giorni nostri un gruppo di amici durante una cena rievoca quel lontano e misterioso episodio, in attesa dell'arrivo di una nuova cometa che potrebbe generare effetti simili a quelli già provati negli anni '20. Film attraversato da una sottile atmosfera paranoide, premiato al Fantastic Festival 2013, e che propone quindi motivi di curiosità.
Jess T. Cook, che proviene da dimenticabili prove tra cui "Scarce" (2008) e "Monster Brawl", (2011), si pone alla regia di Septic Man, sceneggiato dal pur ottimo Tony Burgess, a cui si deve il più che ottimo "Pontypool" (2008) di Bruce McDonald, interpretato da un ispiratissimo, profondissimo Stephen McHattie. La storia narrata da "Septic Man" ci parla di un operaio addetto ai pozzi di depurazione chimica che si trova intrappolato all'interno di una fossa settica nel bel mezzo di una contaminazione delle acque. L'uomo subirà trasformazioni spaventose e dovrà vedersela con strani e inquietanti personaggi. L'idea centrale che informa lo script mi sembra interessante e piuttosto evocativa sotto diversi profili. Vedremo poi se Cook, con l'aiuto del buon Burgess riuscirà nell'intento di allestire atmosfere perturbanti o meno.
A Field in England, di Ben Wheatley, già recensito ottimamente da Elvezio Sciallis sul suo blog (vi prego, andatevi a cercare da soli e a leggere quella recensione, chè non ho voglia di linkarla qui, adesso), appare come un horror innovativo e cinematograficamente assai raffinato. Intanto è ambientato nell'Inghilterra del 1600. La storia narra infatti di quattro uomini che decidono di prendersi una pausa dalla Guerra Civile inglese del 17° Secolo per andare a bersi una birra. Tra loro però c'è un alchimista che ne combinerà di tutti i colori. Film certamente da visionare.
All Cheerleaders Die (2013), Lucky McKee e Chris Sivertson, è da vedere soprattutto per la co-direzione di McKee, autore di "Woman" (2011), "May" (2002), "Red" (2008) e "Roman" (2006), tutte opere per le quali è d'uopo dire "tanto di cappello" al regista californiano. La trama non sembrerebbe esaltante, tanto meno il poster, molto cool e piuttosto banalotto alla vista, ma un film di McKee occorre senza dubbio vederlo, per continuare a studiare con attenzione la parabola artistica di un regista che merita tutto il nostro riguardo. Anche Sivertson è da guardare con occhio attento, dopo "The Lost", tratto dal romanzo del grande Jack Ketchum (pubblicato nel 2001).