Complicato sarà confermare che lo Stato spagnolo non sia in bancarotta, infatti circolano notizie secondo cui Fmi ed Europa, assieme ai tecnici del Tesoro Usa, sarebbero già pronti allo stanziamento 250 miliardi di euro (più del doppio rispetto ai 110 miliardi accordati ad Atene, contando che ha una rilevanza in Pil maggiore).
Potrà essere giusto per la Spagna, ma la crisi della Grecia (e del Portogallo) non è una crisi di liquidità ma di solvibilità, quindi ulteriori prestiti sono stati soldi buttati (“non si risolve il problema del debito con altro debito”).
Infatti lo scorso 5 maggio il leader dei Verdi-Ale al Parlamento europeo, Daniel Cohn-Bendit, ha criticato il consiglio dell’Unione Europea accusandolo di vera ipocrisia:
“C’è la possibilità di aiutare il bilancio greco: prendendo un’iniziativa politica per il disarmo nella regione, che coinvolga Grecia e Turchia e porti al ritiro dei militari turchi da Cipro Nord. Negli ultimi mesi la Francia ha venduto sei fregate ad Atene, diversi elicotteri e altre forniture miliari per 3 miliardi di euro, e la Germania sta costruendo sottomarini per la Grecia per 1 miliardo di euro. Assicuriamo alla Grecia l’integrità territoriale, perché non abbia più bisogno di 100.000 soldati per 11 milioni di abitanti, quando la Germania ha solo 200.000 militari (la Germania conta 82 milioni di abitanti). Chiediamo questo alla Grecia, sarebbe certamente più efficace che tagliare i salari di chi guadagna 1.000 euro al mese”.
Si arriva all’assurdo che l’Europa finanzi con altro debito la Grecia per far sì che questa possa pagare i propri debiti con i paesi europei… è l’economia basata esclusivamente sui debiti a condurre il futuro economico della gente sul baratro!
“Visto che che quel che succede in Grecia colpisce i lavoratori, gli esseri umani, e non si vede perché debba essere solo la finanza a decidere”.
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