Strettamente Matrimoniale

Creato il 21 marzo 2012 da Tiziana Zita @Cletterarie

Lei, infaticabile, si sveglia all’alba, porta i figli a scuola, poi di corsa al lavoro, dove ricopre un ruolo di responsabilità, e la sera tutta per la casa e la famiglia.
Lui creativo, o “presunto tale”, si alza con calma, lavora prevalentemente a casa, indisturbato, dove dipinge, scrive, compone, pensa.
Lei orgogliosa di aver sposato un artista,  convinta che il successo prima poi arriverà.
Lui per niente imbarazzato a farsi accudire, e spesso mantenere, dalla moglie, senza dare il minimo contributo in casa, tutto intento a coltivare sogni di gloria. 

E’ questa  l’ultima versione del matrimonio scandagliata dalla scrittrice americana  Pamela Haag nel libro Marriage Confidential, in cui ci racconta la vita assai impegnativa delle ambitissime “workhorse wives”, mogli che mantengono la famiglia e seguono i figli da sole perché lui possa creare e che per questo sono diventate, tra gli uomini americani della recessione, quello che si dice  un “buon partito”.
Nulla di male, si potrebbe osservare, se il “menage” va bene a entrambi e lei si sobbarca tutto in attesa che il consorte produca un capolavoro. Ma, secondo la Haag, dietro il crescente numero di mogli infaticabili che assecondano in tutto e per tutto le ambizioni artistiche e i castelli in aria del marito, si celano in realtà donne in preda a sensi di colpa e ansia da prestazione: manager e dirigenti che, nonostante il successo raggiunto e l’eredità del femminismo, non sanno liberarsi della sindrome dell’aspirapolvere. Signore all’apparenza forti e decise che mettono davanti a tutto la vocazione del marito perché, in fondo, non hanno ancora imparato a metterci se stesse.
Alla analisi della Haag fa eco Andrew J. Cherlin, autore di un’altra indagine sulla famiglia e il matrimonio, The Marriage-Go-Round, convinto che l’America abbia ancora i valori di una volta, in netto contrasto con la società di oggi.
Certo questa nuova versione della coppia contemporanea “moglie factotum e marito creativo” fa riflettere sulla strana sorte delle donne. Dopo tanta fatica e tante lotte per essere indipendenti e affrancarsi dagli uomini, affermarsi nel mondo del lavoro, imporsi negli ambitissimi ruoli di potere, le ritroviamo ad accollarsi “volontariamente” casa figli e consorte come le loro mamme e nonne; ad annullarsi in nome dell’unica cosa davanti alla quale “evidentemente” ancora vacillano e soccombono: l’amore. Ma sarà almeno quello con la “A” maiuscola?


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :