Dalla fine dell’anno scolastico al settembre scorso, come riporta il Giornale di Vicenza, il ragazzo, un sedicenne che vive in una località della provincia, era diventato il bersaglio dei compagni: è stato chiuso nel bagno delle ragazze, gli sono state infilate delle riviste gay nello zaino ed è stato apposto il suo numero di cellulare alle fermate dell’autobus con offerte omosessuali esplicite.
”Il caso del ragazzo di Vicenza vittima di azioni di bullismo omofobo che hanno chiamato in causa anche i carabinieri su denuncia dei genitori, è l’ennesimo caso che dimostra come ci sia un’allerta omofobia che riguarda le scuole” afferma Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center. “Questo caso è emblematico di come possano esserci tra i giovani alcune forme di discriminazione verso quei compagni gay o ritenuti tali – sostiene -. E’ urgente e necessario che sulle scuole si faccia un lavoro di educazione alla diversità e all’affettività”. ”Fatti come questi sono la dimostrazione – afferma Daniele Lanni, Portavoce della Rete – che quella malattia che si chiama omofobia è entrata anche nelle nostre scuole. Fatti del genere sono gravissimi e da condannare, ancora di più se avvengono in una scuola che dovrebbe essere il luogo dell’apprendimento, dell’integrazione e della cultura”