Studente muore dopo aver ingerito un antibiotico. Choc anafilattico?

Creato il 28 febbraio 2015 da Vesuviolive

Ad Avellino si consuma un’altra tragedia dove il responsabile da incriminare sembra essere per l’ennesima volta, l’assunzione non controllata di medicinali.

Gaetano Terranova, un giovane studente di circa 18 anni si è misteriosamente spento dopo aver assunto un farmaco antibiotico: il giovanissimo studente liceale (frequentava il liceo scientifico Imbriani di Avellino – ndr) si è subito sentito male dopo aver ingerito il medicinale per tentare di arginare la febbre molto alta. Tempestivamente i suoi familiari hanno telefonato al 118 per richiedere un’ambulanza e portare il ragazzo 18enne in ospedale, ma pare che già fosse tutto inutile e non c’è stato nulla da fare. La prima ipotesi avanzata è quella di un terribile e aggressivo choc anafilattico, ma le Forze dell’Ordine stanno indagando e subito la Procura della città di Avellino ha fatto scattare l’inchiesta.

Per il giorno lunedì 2 marzo è stata fissata la prima autopsia atta a muovere i primi passi per le indagini di polizia; ancora tanti i punti di domanda inevasi di questa nefasta vicenda: qual è il farmaco incriminato, ritenuto responsabile del decesso? I consumatori verranno informati della casa farmaceutica ritenuta eventuale responsabile della tragedia? L’antibiotico verrà tolto dal mercato? O si è trattato soltanto di un incidente? Non ci resta che aspettare con il fiato sospeso le notizie legate a quest’altra giovane vittima, un giovane scomparso improvvisamente tra la notte di venerdì e l’alba del sabato. Lutto nella famiglia e sui social scoppia una forte commozione e grande dolore tra i tantissimi amici del ragazzo, noto in città anche per aver avviato una carriera da rapper.

Da alcuni recenti studi è emerso che già sono stati circa 10 milioni le persone morte a causa di antibiotici e per questo campagne pubblicitarie consigliano di utilizzarli soltanto quando è strettamente necessario, ovvero per terminare una terapia o una cura con precisione e sempre sotto l’osservazione e prescrizione del medico curante. In un’epoca come la nostra risulta difficile per esempio, far comprendere che la diffusione delle patologie da raffreddamento è quasi sempre legata a virus insensibili ad antibiotici e non a batteri che invece dovrebbero essere bloccati da questo tipo di farmaci. In America infatti 10 milioni di persone rischiano la morte a causa della farmacoresistenza: le spese per queste terapie inutili ammonterebbero a 8 trilioni di dollari all’anno; 700mila persone annualmente muoiono a causa di germi mutati. Negli USA l’80% degli antibiotici viene impiegato nell’industria delle carne: ciò facilita la mutazione dei germi resistenti e il loro facile passaggio dagli animali all’uomo con conseguente contagio.