Dal 2012 Index of Economic Freedom, pubblicata ogni anno dal Wall Street Journal e The Heritage Foundation di questa settimana ha dato a Malta in termini di libertà economica un
punteggio di 67 punti, classificando questo paese con l'economia più libera al 50° posto nell'Indice 2012.
In termini europei, Malta s'è classificata 23^ su 43 paesi europei e il suo punteggio complessivo è stato al di sopra della media regionale. Il punteggio complessivo per il 2012 poi, è di 1,3 punti superiore a quello dello scorso anno.
Lanciato nel 1995,l'indice valuta i paesi in quattro grandi aree di libertà economica: Stato di diritto; efficienza regolamentare; governo limitato, e l'apertura dei mercati.
La relazione rileva «miglioramenti significativi di libertà dalla corruzione, libertà fiscale, e il controllo della spesa pubblica", come principali fattori di classifica più favorevoli di quest'anno.
Le note di questo studio evidenziano che: "gli investimenti e l'apertura di Malta al commercio internazionale, hanno contribuito a ristabilire la crescita economica ad un livello sano, dimostrando che il paese ha preso provvedimenti per migliorare la competitività delle sue istituzioni finanziarie".
Inoltre, aggiunge che il settore bancario del paese è una delle più solide in Europa e ha superato "relativamente bene" le turbolenze del debito sovrano europeo, senza bisogno di iniezioni di capitale.
Ma nonostante i recenti progressi generali, lo studio rileva che alcuni dei fondamenti della libertà economica rimane debole a Malta, minando le prospettive di crescita.
Essa rileva che il "sistema giudiziario, mentre trasparente e relativamente libero di corruzione, resta inefficiente".
"Le misure intese a migliorare l'efficacia del governo hanno dato risultati irregolari, e la burocrazia continua a scoraggiare l'attività imprenditoriale dinamica.
"La privatizzazione ha rallentato", "Il governo continua ad intromettersi eccessivamente nell'attività economica, imporre oneri fiscali consistenti e mantenimento di elevati livelli di spesa. Debito pubblico, a quasi il 70 per cento del PIL, s'è insinuato in un territorio potenzialmente pericoloso ".
L'Europa raggiunge i punteggi più alti
In tutto il resto d'Europa, proiezioni tradizionalmente forte nei diritti di proprietà, libertà dalla corruzione e libertà del commercio business, hanno aiutato l'Europa nell'edizione 2012 dell'indice, dopo un'altro anno di forte punteggi.
Ma gli editori dell'indice mettono in guardia l'Europa, che sta scivolando in molti modi, a causa dei guai in arrivo, se i governi europei non prendono in considerazione le loro crisi spesa. Già, l'Europa si colloca all'ultimo posto tra sei regioni del mondo in materia di libertà fiscale e spesa pubblica.
"La regione ha subito un periodo tumultuoso e incerto causato dalla crisi del debito sovrano", secondo il rapporto e per questo motivo la valutazione complessiva per la libertà economica in Europa è seriamente minata da punteggi piuttosto deboli nella gestione della spesa pubblica".
L'economia svizzera è stata valutata come la più libera d'Europa e si colloca al quinto posto nel mondo. L'Irlanda è nona. Gran Bretagna risalito nella top 15 dopo l'implementazione di misure di austerità e di tagli fiscali, e l'Islanda restituita alla categoria "per la più libera" con un guadagno di 2,7 punti, piazzandosi come la terza più grande come incremento di punteggio in tutto il mondo.
LaGrecia invece - dove infuria la crisi del debito sovrano, è scesa di 4,9 punti, il calo più grande a livello globale. Irlanda, Danimarca, Lussemburgo, Estonia, Finlandia, Cipro, Norvegia e Slovacchia, son tutti paesi scesi di 1,5 punti se non di più.
Globalmente diminuisce la libertà economica
La libertà economica a livello globale è diminuita rispetto il 2011, con molti paesi che tentato senza successo di uscire dalla recessione, secondo l'indice.
"L'onere per l'aumento della spesa pubblica sconsiderata ha travolto guadagni di libertà economica anche in altri settori", scrivono i redattori Index. "La tensione tra il controllo del governo e il libero mercato è aumentato in tutto il mondo ed in particolare nei paesi sviluppati."
Hong Kong e Singapore son finiti primo e secondo nella classifica per il 18° anno di fila. Australia e Nuova Zelanda al terzo e quarto posto, la Svizzera al quinto posto. Canada finito sesto, scivolando quasi un intero punto tra le economie della categoria "per il più libero".
Cile ha avuto il settimo posto e si è trasferito quasi un intero punto verso una maggiore libertà economica. Le Maurizius sono ottave, con un punteggio complessivo di 77 diventando il primo paese sub-sahariano nel collocarsi tra i primi 10. L'Irlanda è arrivata nona meglio degli Stati Uniti, che son scesi al decimo posto.
Proprio davanti a Corea del Nord, c'è lo Zimbabwe finito penultimo fra i 179 paesi nominali, ma mostrando guadagni maggiori in libertà economica. Il suo punteggio è salito di 4,2 punti, mentre Cuba al 26,3.
Africa sub-sahariana è stata una buona notizia in un indice intriso di cattive notizie. La cattiva notizia: la regione continua a restare indietro tutti gli altri in sette delle 10 misure che compongono l'indice. La buona notizia: per il secondo anno consecutivo, l'Africa sub-sahariana è la regione che ha migliorato di più. Solo 22 paesi si posizionano in una direzione positiva, con una media di 0,2 punti di guadagno.
Il Medio Oriente ed il Nord Africa sono regioni dove sono stati fatti progressi lenti ma costanti, ma i disordini della "primavera araba" hanno smorzato la riforma economica in atto. Bahrain (12) rimane l'unico paese della regione nella top 20, e il Qatar (25) salito di 0,8 punti. the malta indipendent online
Top 10 Paesi
rango mondiale paese punteggio complessivo cambiamento da precedenti
1 Hong Kong 89,9 0,2 2 Singapore 87,5 0,3
3 Australia 83,1 0,6
4 Nuova Zelanda 82,1 -0,2
5 Svizzera 81,1 -0,8
6 Canada 79,9 -0,9
7 Chile 78,3 0,9
8 Maurizius 77,0 0,8
9 Irlanda 76,9 -1,8
10 Stati Uniti 76,3 -1,5
Per la cronaca L'Italia è il 92° Paese al mondo per libertà economica.