I bambini scoprono il mondo con tanta meraviglia. E’ un atteggiamento spontaneo fatto di innocenza, curiosità, gioia, ma attenzione a non toglierglielo. Credo che nessun genitore si svegli la mattina decidendo di togliere lo stupore dagli occhi dei figli ed è complicato spiegare un bambino arriva a non guardare più le cose più piccole, però accede. Arriva quel momento in cui la matematica non li stupisce più, la natura sembra un argomento di scienze e al parco non sanno più cosa fare. Noi viviamo il problema al contrario: vediamo piccoli amici poco interessati alle belle storie, a un sasso tutto bianco o al colore dei fiori. Come si torna indietro?
Mi piace molto il tema dello stupore: è al centro della voglia di studiare, di scoprire e anche di cercare la propria felicità. L’ho ritrovato al centro di questo bel libro per bambini:
Cosa stai guardando?
di Marica Baresan, Claudio Cerri (Sinnos)
Un gruppo di bambini è incantato a guardare qualcosa di tanto bello che hanno dimenticato cosa stavano facendo. C’è chi scatta fotografie, ipotizza una motivazione con una storia, chi fantastica oltre la meraviglia. Non vi posso dire cosa stanno guardando, ahimè.
Che bello se quel senso di meraviglia non svanisse mai! Lo so che i bambini crescono, ma la capacità di stupirsi è il movente per le loro passioni, per lo studio, per dare un giusto valore a ciò che li circonda. Come si riaccende questo stupore? Io ripartirei dalle piccole cose, da quelle che non guardano più perchè credono di conoscerle già bene. Si potrebbe ad esempio scoprire un albero in una foglia…
… guardare una margherita da così vicino che si riconosce la spirale disegnata al centro
oppure cercare in una passeggiata la bellezza della natura che si risveglia a primavera.
Cosa affascinava i vostri bambini da piccoli?