Stuprare è reato anche se te lo sei cercato!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Oggi ho aperto la pagina web del giornale "Unione Sarda" che pubblicava una notizia su uno stupro avvenuto a Cagliari a danni di una ragazza di 22 anni.

La ragazza è stata ricoverata in stato di choc e l'amico è stato denunciato per stupro. Incuriosita sono andata a leggere i commenti. Tra quelli razzisti ( malgrado il 90% degli stupri è opera di italiani), emergono quelli di rimprovero verso la vittima (la maggioranza), ritenuta colpevole dello stupro subito. Perchè? perchè i commentatori si immaginano che la ragazza indossava abiti succinti (che in una festa in spiaggia dovrebbe essere normalissimo) quindi colpevole di una presunta provocazione. Inoltre in tanti scrivono che le brave ragazze non bevono, non escono la notte e stanno a casa con la famiglia, quindi in poche parole te lo sei andato a cercare. Ma che vuol dire andarselo a cercare? che una donna va in giro a dire "stuprami" o a far intendere che vuole essere stuprata o peggio che desidera essere stuprata?

Quindi nell'immaginario collettivo una ragazza che viene violentata (riporto di sana pianta i commenti maschilisti):

"non penso che questa si possa definire come una brava ragazza.(Commentatore 1)."Ma ditemi che bisogno c'e' di uscire separatamente ed appartarsi dietro i cassonetti della spazzatura.(commentatore2)."Mi sembra che questa se lo sia andata a cercare !
Premesso che lo stupro è comunque da condannare a prescindere da chi lo fa , ma in questo caso c'è un concorso di colpa ed una istigazione a delinquere : in altre parole se lo è andato a cercare!
(Commentatore 3)"
Perche' non chiedere soccorso visto che non erano lontano dalle altre persone? DICO con tanti cagliaritani si va a cercare il compagno di colore . Forse fa un po' chik.Chi e' causa del suo male pianga se stesso"
una che dorme di giorno per stare sveglia tutta la notte a frequentare maschietti da sola...
sarebbe giusto pubblicare anche il suo nome e cognome, dato che qui si capisce che c'è concorso di colpa, lei è anche più grande di lui, non è una minorenne e dovrebbe sapere come può finire una serata dopo la mezzanotte al Poetto"

Parole di condanna che si spingono fino alla voglia di voler rivoluzionare la legge contro lo stupro, desiderando la condanna penale verso la vittima o parole sputate con il tono di chi vorrebbe ricacciare le donne al silenzio e subire quello che per loro non è stupro ma una falsa accusa o un diritto dell'uomo come punizione verso una femmina ormai "spregiudicata".

Tanti erano i commenti: "lei era una facile", "era una leggera", "le ragazze serie non escono di casa", "sicuramente se lo è inventato", commenti che non certo fanno bene alle vittime che spesso non denunciano per paura dell'etichetta sociale che da questo ne deriva. Non è infatti un caso se il 92% delle donne non denuncia uno stupro e secondo i dati dell'ISTAT la maggioranza non lo fa per non essere etichettata.

Ancora, sfogliando un articolo su Giornalettismo, sullo stupro di una donna in un parco, emerge la solita mentalità maschilista da parte dei lettori del giornale.

Maryse: Il problema è che molte donne sono deboli e non fanno nulla per allenarsi a difendere. Ma un corso di autodifesa, no?
Se qualcuno azzarda soltanto a fare una battutina gli prendo la testa e lo colpisco. Sono troppo violenta? Può darsi. Ma in questo mondo o usi la violenza o vieni violentata. Tu cosa faresti se qualcuno prova a sfiorarti(considerando che tu sei da sola senza nessuno nei paraggi)? [...]Quindi ti faresti violentare? Mia cara, prendi delle lezioni di autodifesa, pratica qualche sport come la kickboxing o altro. Non puoi essere una debole indifesa.

Noto che c'è una mancanza di responsabilità da parte degli uomini nell'attribuirsi le colpe di un gesto che alle donne non è gradito perchè non tollerano che la donna cerca in ogni momento di essere considerata una persona, di condividere il piacere sessuale, di avere gli stessi diritti dell'uomo e di esigere rispetto.

Per questi la donna è un oggetto che va usata a loro piacimento senza accettare che si ribelli. Si chiama cultura fallocentrica, dove la donna è colpevole solo per il fatto di essere donna e di possedere un corpo femminile.

La nostra cultura insegna alle donne che devono difendersi da uno stupro, che devono evitarlo in ogni modo (anche privandoci delle nostra libertà) e se ciò diventa inevitabile la colpa ricade sulla vittima ritenuta un' irresponsabile, un'ingenua o addirittura una poco di buono (sopratutto quando è libera di vestire come vuole o non è in grado di opporre resistenza percè non ha forza fisica).

Nessuna famiglia insegna all'uomo a non stuprare, perchè lo stupro è ancora percepito come una colpa della donna, un gesto provocato da un atteggiamento equivoco e ambiguo della vittima.

Lo dico sempre che qui ci vorrebbe uno Slut Walk perchè dove l'ingerenza Vaticana è forte il diritto alla sessualità delle donne viene privato o represso.

In nessun reato si cerca di giustificare il colpevole, non è un caso se solo nei casi di violenza sulle donne l'immaginario collettivo pone una serie di attenuanti, incoraggiamento, giustificazioni verso il colpevole.

Nelle società maschiliste si tende a condannare i comportamenti sessuali femminili e idealizzare quelli maschili anche se sono contro la persona, considerando lo stupratore come una sorta di dongiovanni che con le sue qualità fisiche è riuscito a vincere la resistenza di una donna (vedi vis grata puellae). Ricordiamoci che deresponsabilizzare e discolpare significa incoraggiare lo stupro.

Trovo banale leggere continui commenti razzisti verso gli immigrati etichettati come maschilisti se poi il maschilismo è talmente presente in Italia che oltre ai commenti di sopra si leggono continui articoli di femminicidio descritti come momenti di focosa passione, gelosia, passionalità o addirittura reazione in base alla provocazione della donna, come nel recente stupro di Torpignattara dove la donna è descritta come una poco di buono e colpevolizzata in ogni modo:

Ho scelto questo titolo provocatorio perchè nella mentalità comune la donna o la ragazza che è stata violentata se l'è cercata allora io dico che anche se dicono che te lo sei cercata lo stupro è sempre stupro quindi un gravissimo reato che va condannato a livello morale e penale.


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