Su Marte continuano le attività di raccolta di campioni di suolo marziano: Curiosity si prepara al terzo scoop

Creato il 16 ottobre 2012 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Curiosity sol 66 MAHLI
"Courtesy NASA/JPL -Caltech" processing 2di7 & titanio44

Ieri 15 ottobre sono stati inviati i comandi per istruire Curiosity sulla raccolta del terzo campione di suolo marziano.

In attesa di un report sulle ultime attività del sol 69, è in programma entro questa settimana lo scoop con il campione di Rocknest che verrà effettivamente analizzato: il materiale raccolto verrà consegnato alla Chemin per un'analisi chimica e mineralogica e al SAM.

La Chemin, abbreviazione di Chemistry and Mineralogy, è stata sviluppata dal Jet Propulsion Laboratory.
E' uno strumento di diffrazione a raggi X (XRD), dotata anche di fluorescenza a raggi X (XRF). Si trova all'interno del laboratorio di analisi del rover ed analizzerà fino a 74 campioni durante la missione nominale di Curiosity ma in realtà è progettata per durare molto di più. Ogni analisi può richiedere fino a 10 ore di tempo e verrà portate avanti nel corso di una o più notti marziane.

Il SAM ha invece, sviluppato dal Goddard Space Flight Center della NASA e dal Laboratoire Inter-Universitaire des Systèmes Atmosphériques (LISA), ha le dimensioni di un forno a microonde ed è un potente set di tre strumenti a bordo del rover.
E' costituito da un gascromatografo (GC), da spettrometro di massa quadruplo (QMS) e da uno spettrometro laser (TLS).
Il SAM può analizzare dai gas presenti in atmosfera alle polveri del suolo marziano, cercando molecole organiche ed inorganiche.

L'immagine in apertura è un mosaico delle foto scattate dal MAHLI durante il sol 66 (12 ottobre), relativo al secondo scoop.
Il campione raccolto è stato volutamente scartato durante il sol 67 a causa di altre particelle brillanti presenti nel materiale scavato. Proprio a seguito del ritrovamento dell'oggetto misterioso, nei giorni scorsi, erano state interrotte le attività programmate per maggiori verifiche. Il team ritiene che siano frammenti del modulo di discesa del rover e non ha voluto rischiare di inquinare gli strumenti di analisi di Curiosity. Altri elementi "luccicanti", invece, potrebbero essere nativi della zona di Rocknest perchè incorporati all'interno delle zolle di terreno.

La composizione seguente è stata ripresa sempre dal MAHLI durante il sol 67: in entrambe le immagini si nota in effetti una certa varieta di composizione della sabbia.

Curiosity sol 67 subframe MAHLI
"Courtesy NASA/JPL -Caltech" processing 2di7 & titanio44