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SU PIAZZA FONTANA CHIEDIAMO SOLO VERITÀ E GIUSTIZIA. No justice, no peace?

Da Mirella
Grazie ad Adriano Sofri per il doverso instant-book 43 anni. Grazie a Ezio Mauro per un editoriale di cui l'Italia aveva un gran bisogno: "Quel romanzo e la ferita aperta nel Paese". Piazza Fontana non è solo una tragedia di vittime in carne ed ossa (da Pinelli a Calabresi, dai morti e feriti alla Banca dell'Agricoltura). Piazza Fontana è un simbolo, e come ogni simbolo è potente e deflagrante più di quella maledetta bomba, che inaugurò le Stragi di Stato: una scia di sangue che dal 1969 al 1980 contò 12.690 attentati, con 362 morti e 4490 feriti.Una "strategia della tensione" di fronte a cui lo Stato volle essere "muto, cieco, sordo e colpevole - come denunciò Giuseppe D'Avanzo. Ecco, è assurdo e mostruoso romanzare la verità di fronte a una strage, di cui sappiamo quasi tutto, ma i cui colpevoli non hanno mai pagato nulla. "La mancanza di una Verità definitiva non può permetterci di annullare le verità che faticosamente sono state accertate in questi anni. E la vergogna di una verità giudiziaria che non c'è, non autorizza a spacciare per verità ricostruzioni di fantasia, a meno che vengano presentate come tali: romanzi, appunto. Se non fosse che siamo tutti troppo in credito di verità per accontentarci di un romanzo su una tragedia italiana che non riesce a finire proprio per l'incapacità del nostro Stato di indicare alle vittime e a se stesso le colpe e le responsabilità" conclude Ezio Mario. La verità, vi prego, sulle stragi. No justice, no peace...

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