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Su Rai Scuola ritorna "Nautilus" di Federico Taddia, il viaggio è il tema della prima settimana

Creato il 25 novembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
Rai Educational presenta la nuova stagione di Nautilus Connessioni. Visioni. Condivisioni., di Federico Taddia, regia di Piccio Raffanini. In onda da lunedì 25 novembre alle 19.30, e in replica ogni 4 ore, su Rai Scuola ch. 146 del Digitale terrestre e ch.33 TivùSat.
Nautilus dedica la settimana al tema del viaggio, alla sua dimensione intima, alla preparazione pratica degli itinerari, alla capacità di descriverne le tappe in un resoconto, in un libro o in un diario.
La prima giornata inizia con alcuni cenni storici dati da Claudio Visentin, docente di Turismo all’Università Italiana in Svizzera ed ideatore de “La scuola del viaggio”, a proposito di turismo e viaggi: “negli anni ‘30 dell’800, il viaggio diventa turismo, grazie anche alla rivoluzione industriale. Anche il turismo è cambiato nel tempo; la gente prima andava al mare d’inverno e in montagna d’estate, poi Coco Chanel lanciò la moda dell’abbronzatura e le cose si invertirono”. In un parallelo tra passato e presente, Visentin continua parlando del web “la rete ha cambiato tutto il panorama del turismo. La grande novità, poi, è che la gente recensisce il proprio viaggio, e questa è davvero una rivoluzione”.
Lo sa bene Syusy Blady, noto volto tv e grande esperta di viaggi, che con i suoi “Turisti per caso” e “Velisti per caso” dà spazio a tutti quei viaggiatori che vogliono raccontare le loro avventure, condividere esperienze e dare i propri consigli sulle mete da visitare. La Blady tende a sottolineare la fondamentale casualità del viaggio: “il caso è fondamentale, è la caratteristica del viaggiatore che va in giro. Sconvolgere un tour è importantissimo, il caso è il Dio più importante del Pantheon; quello che incontri per caso è la vita e il 'durante'. Il vero viaggio quindi deve essere durante”.
Ma è necessario spostarsi per viaggiare? Federico Taddia ci introduce nel mondo della letteratura e della scrittura, in cui saranno i libri a portarci altrove. ”La letteratura di viaggio nasce nell’antichità - spiega Visentin - ma un grande scrittore di viaggi non è necessariamente un grande viaggiatore. Salgari, ad esempio, ha scritto dei capolavori ambientati nella giungla e non si era mai mosso da casa”. Ma spesso capita il contrario e Paolo Rumiz, scrittore e giornalista, che si definisce un narrabondo, nel raccontare la sua esperienza spiega: “non sono capace di viaggiare e poi non scrivere, è una deformazione professionale”.
In studio anche i ragazzi di Intercultura che descrivono i diari delle loro esperienze, in che modo li hanno scritti e l’importanza che hanno avuto. E ancora, il viaggio come scoperta dell’ignoto, come i luoghi esplorati da Fabio Pupin, fotografo e ricercatore di biodiversità tropicale al Museo delle Scienze di Trento, raccontati tramite le sue fotografie. Infine, l’aspetto più romantico del viaggio: la dimensione della memoria. Rumiz ci parlerà del suo itinerario nei luoghi della Grande Guerra e Visentin del suo viaggio sulla rotta del Don Chisciotte: “in un momento di crisi che ci ha reso cinici, io mi sono messo alla ricerca del principe dei pazzi. Ciò che rende attuale i personaggi storici non è tanto il ripercorrere le loro tracce, quanto cercarne il loro valore”.

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