Succede a giugno

Da Mammapiky @mammapiky
Giugno è stato un mese di grandi festeggiamenti, compleanni, feste bestia, cerimonie, cene di fine anno e gite, l'hanno fatta da padrone: io ho raggiunto la consapevolezza che la mia vita sociale è oramai nelle loro mani.
È finita la scuola e, nonostante non ne fossi entusiasta, ho passato l'ultimo mese a valutare tutti i centri estivi della zona, poi, nell'indecisione ho chiesto a lui e lui ha così risposto: " Io voglio rimanere a casa, altrimenti che vacanze sono". Chiaro, telegrafico e il discorso finisce qui.
Stiamo pensando alle vacanze, non sappiamo né dove, né come, né quando, visto che non è della settimana bianca che stiamo parlando, così a naso, direi che è ora di darsi una mossa.
Non volendo, e visto che il diurno non mi basta, ho iniziato a ottimizzare tutte le ventiquattro ore della giornata e mi trovo a sognare me stessa mentre mi dico "Ricordati che domani dovrai andare dal pediatra"... è grave, molto grave ma il giorno dopo siamo stati dal pediatra per il controllo annuale, e anche se era un po' che non ci capitavo, ho preso atto che l'abitudine di non voler fare la fila, essere un trend ancora di moda e alle otto di mattina ho conosciuto due wrestler di provincia veramente capaci.

Sono drammaticamente peggiorata sul fronte attenzione: inciampo e sbatto anche contro i moscerini, "Per forza mamma, fai sempre tutto di corsa, vai più piano altrimenti non ti viene bene niente"e mio figlio, in dieci parole mi ha fatto la diagnosi e prescritto la cura.
Da tempo girava per casa un Lego City, una sera al posto del dessert, ho aperto la scatola e iniziato a costruire, sono ancora a "Cara mamma... " e nel frattempo a occhio, dovremo pure aver perso la metà dei pezzi.

C'è stata la recita dell'asilo e meno male che mio figlio me l'aveva raccontata già nei minimi dettagli e pure recitata. Ho passato il tempo a litigare con le lacrime e quello che ho visto era tutto appannato.
Non so resistere al fascino dei capelli neri e di due occhi magnetici che ti fissano così, quando lui mi ha detto “Mamma ci sposiamo?”, non ho potuto dire di no e sono diventata bigama.Oggi è il 30 giugno, fuori c’è aria vacanziera e 40° gradi di temperatura: io pranzo con un gelato.


Detta così e a rileggere sopra, giugno sembra essere stato un mese leggero e spensierato in realtà si è trattato di trenta giorni impegnativi dall'inizio alla fine e che hanno messo alla prova la mia resistenza chiedendomi molto più di quanto pensavo di poter dare. Un mese in cui è successo di tutto e di tutto abbiamo affrontato e in mezzo a questo tutto, questi meravigliosi dettagli

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