Sucre

Creato il 07 maggio 2014 da Cristina

Randagia nel mondo

Sucre fai da te, 11 e 12 agosto

A causa della perdita bagagli ho  trascorso a Sucre meno tempo di quanto preventivato ma, se devo dire la verità, la città non mi ha appassionato molto, è difficile visitare chiese ed edifici perché gli orari di chiusura sono rigidi, ed in alcuni casi i portoni erano sbarrati anche quando non avrebbero dovuto.. Il mercato di Tarabuco è caratteristico, ma se ripenso ai colori visti in Vietnam a Bac Ha non regge il confronto.

Il mio volo BOA (nulla da ridire sulla compagnia) atterra alle 9 di mattina in perfetto orario, e appena recuperati i bagagli mi tuffo nell’impresa impossibile di trovare un qualcosa che mi porti direttamente a Tarabuco per vedere il mercato, che si tiene soltanto di domenica mattina, quindi adesso. L’aeroporto è minuscolo, non vi sono uffici turistici, né agenzie, né bus. Una straniera che lavora ad un chiosco di dolci mi informa che il taxi è l’unica via. Non amo i taxi privati ma non ho scelta. In realtà qui avrò modo di appurare che invece sono onesti ed affidabili, contrariamente a quanto succede in altri paesi del globo. Senza neanche mercanteggiare troppo, accetto la proposta di un tizio per 200 BOB andata e ritorno, attesa inclusa, da dividere in due. Gli chiedo mille  volte se sono davvero BOB e non dollari americani o euro, se davvero il prezzo è per due persone, se davvero vale per andata e ritorno, se davvero è tutto compreso. Magari penserà che sono pazza, ma lui di sicuro non è stato in Vietnam o in India e quindi non può immaginare..

La piazza principale di Tarabuco è bordata da edifici bianchissimi, il contrasto con l’azzurro profondo e puro del cielo è scioccante.

Sui marciapiedi, i nativi infagottati in coperte e gonnelloni, alcuni uomini indossano addirittura il tradizionale copricapo in feltro a forma di elmo spagnolo, espongono souvenirs, un gregge di pecore attraversa in diagonale. Nelle strade laterali, vengono invece vendute derrate alimentari.

Il taxi ci lascia sulla piazza principale.

Complice l’alzataccia, e l’altitudine, 2900 mt, non ho molte energie da dedicare alla ricerca di un albergo. Scelgo un punto cardinale a casaccio, inizio a camminare e dopo pochi passi mi trovo di fronte il Grand Hotel, con un bellissimo patio decorato con colori vivaci.

Le camere sono decorose, ed il prezzo è ragionevole 160 BOB per una doppia. Ci viene proposto il fiore all’occhiello della proprietà, la camera nr. 3 dove ha soggiornato Che Guevara. Non ci posso credere, è stato qui dove adesso sono io!

Poiché però è situata accanto alla sala bar, preferiamo un qualcosa al piano di sopra, potenzialmente più tranquillo.

Il resto della giornata scorre alla ricerca di qualcosa da visitare, ma molte chiese o conventi sono chiusi.

Il centro non offre neppure ristoranti invitanti a buon prezzo, per cui mi accontento di un piatto di ravioli presso il ristorante La Cité Hostal, 60 BOB, che sembrano quelli di Quattro salti in padella. In compenso l’ostello annesso è favoloso.

Il mattino seguente, in micro (3 BOB a/r) si raggiunge la chiesa di San Filippo Neri ed il piazzale della Recoleta, belle vedute sulla città, ma nulla di speciale.

Scendendo da una pittoresca viuzza ornata da bellissimi fiori, giungo al Mercado di Santa Ana proprio all’ora di pranzo e ne approfitto per divorare una zuppa a 4 BOB.

Con altri 3 BOB (sempre a/r) in micro raggiungo il Parco Cretacico. A causa di un blocco stradale dovuto ad una corsa automobilistica, il micro ci lascia ad un paio di chilometri di distanza. L’ingresso al parco costa 30 BOB. Diciamo che è superfluo, in quanto ciò che interessa si riesce a vedere anche dall’esterno, in ogni modo c’è un museo piccolo ed interessante. Una società privata, iniziando dei lavori di scavo in una cava di sua proprietà, ha scoperto anni fa orme di diverse specie di dinosauri, perfettamente conservate. A causa dei movimenti della crosta terrestre durante milioni di anni, il suolo dove si sono fossilizzate è ora posto in posizione verticale. Si possono ammirare da una specie di belvedere, ma come dicevo, più o meno con lo stesso punto di vista, anche dalla strada.

Il museo espone invece orme di dinosauro, ossa, ed uno scheletro completo proveniente dall’Argentina.

Vi sono poi all’esterno delle sagome a grandezza naturale di alcune specie fra le più conosciute, ad esempio il tirannosauro rex.

Non sono d’accordo con chi nelle varie recensioni afferma che si tratti di roba da bambini, come esposizione di orme non ha uguali nel mondo.

Consumo la cena al ristorante del mio hotel (47.5 BOB). Sempre in hotel, prenoto un taxi compartido per Potosì, il bus costa poco meno, e comporta maggiore sbattimento.

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