Nonostante l’esito positivo dei negoziati di pace, tenutisi ad Addis Abeba, capitale Etiope, tra gli inviati del Governo del Sud Sudan e quelli dei ribelli, fedeli al generale Riek Machar, rappresentanti di due fazioni in guerra da oltre due anni, il presidente sudsudanese, Salva Kiir, ha rifiutato di sottoscrivere l’accordo che metterebbe fine alle ostilità, trattato invece già firmato da Machar.
L’intesa era infatti stata ratificata anche da Pagan Amum, segretario generale del Movimento di Liberazione del Popolo del Sudan, formazione di maggioranza governante il paese africano; il Governo di Juba ha però oggi annunciato di voler aspettare ancora due settimane prima di prendere una decisione definitiva, spiazzando i rappresentanti dell’Intergovernamental Authority on Development (Igad), l’organizzazione che si occupa di promuovere la pace e lo sviluppo economico dei paesi del Corno d’Africa e che ha fin dall’inizio guidato i colloqui di pace.
Come dichiarato da Seyoum Mesfin, capo mediatore dell’Igad, “Juba ha affermato di avere ancora alcune riserve”, aggiungendo che “fra 15 giorni i rappresentanti del Governo sudsudanese saranno ad Addis Abeba per definire le ultime condizioni dell’accordo di pace”.
Dopo il fallito colpo di stato ai danni di Kiir, condotto nella notte del 15 dicembre 2013 dalle truppe fedeli a Machar, in tutto il territorio nazionale ha infuriato un conflitto che si è in seguito trasformato in uno scontro tra le etnie del presidente e del generale ribelle, rispettivamente i Dinka ed i Nuer.
Prima la crisi petrolifera con il vicino Sudan poi la guerra civile hanno messo in ginocchio l’economia di uno dei paesi più fragili al mondo, le cui entrate si basano per il 98% sulla vendita del petrolio estratto dai pozzi nel nord, portando carestie ed epidemie che hanno causato la morte di decine di migliaia di persone.
Sud Sudan. Kiir non firma pace con ribelli, ’15 giorni per valutare condizioni’
Creato il 17 agosto 2015 da Giacomo Dolzani @giacomodolzaniPotrebbero interessarti anche :