È una finale che mi piace, quella che stasera vedrà di fronte due importanti scuole calcistiche, alle quali è sempre mancato il massimo riconoscimento. L’Olanda, sfortunatissima, ha disputato due finali, per altro consecutive, nel ’74 e nel ’78, negli anni in cui il suo gioco faceva scuola. In entrambi i casi perse solo all’ultimo atto, e sempre contro i padroni di casa di turno, rispettivamente l’allora Germania Ovest e l’Argentina. La Spagna, da parte sua, a livello di nazionale non ha mai raccolto in modo proporzionale al blasone delle sue squadre di club, ma sì è affermata in modo perentorio agli europei del 2008 e cerca ora il primo titolo mondiale. Campioni in abbonbdanza, anche stasera, da una parte e dall’altra. Ma forse in pochi si sarebbero aspettati che tra le storie che si intrecceranno per contendersi il titolo stasera ci sono quelle del terzino Giovanni van Bronckhorst, che potrebbe chiudere la sua carriera salendo sulla vetta del mondo, o dell’infaticabile Kuyt.
È una finale che mi piace, quella che stasera vedrà di fronte due importanti scuole calcistiche, alle quali è sempre mancato il massimo riconoscimento. L’Olanda, sfortunatissima, ha disputato due finali, per altro consecutive, nel ’74 e nel ’78, negli anni in cui il suo gioco faceva scuola. In entrambi i casi perse solo all’ultimo atto, e sempre contro i padroni di casa di turno, rispettivamente l’allora Germania Ovest e l’Argentina. La Spagna, da parte sua, a livello di nazionale non ha mai raccolto in modo proporzionale al blasone delle sue squadre di club, ma sì è affermata in modo perentorio agli europei del 2008 e cerca ora il primo titolo mondiale. Campioni in abbonbdanza, anche stasera, da una parte e dall’altra. Ma forse in pochi si sarebbero aspettati che tra le storie che si intrecceranno per contendersi il titolo stasera ci sono quelle del terzino Giovanni van Bronckhorst, che potrebbe chiudere la sua carriera salendo sulla vetta del mondo, o dell’infaticabile Kuyt.