Pretoria, la capitale amministrativa del Sudafrica, che a breve,nell'orbita della nuova linea politica adottata dal populista Jacob Zuma cambierà anche nome, ha dato il "via" all'autorizzazione perché si costruiscano 23 edifici nella regione settentrionale di Gauteng.
La notizia è più che buona perché, come ben sappiamo e purtroppo da tempo immemorabile, gli stupri tanto nelle aree rurali che in quelle metropolitane sono all'ordine del giorno nel Paese. E, ad eccezione di qualche associazione di privati per dare assistenza alle donne vittime e ai loro bambini, come quella voluta da Myriam Makeba, non c'è stato e non c'è altro.
Secondo fonti attendibili a beneficiare delle strutture saranno 511 donne e 213 bambini.
Una goccia in un mare di "problemi". Ma potrebbe essere l'inizio.
Inoltre, sempre l'amministrazione della regione, pare abbia provveduto anche all'assegnazione di alloggi per 1777 disabili, ai quali saranno offerti corsi di formazione per l'avvio di eventuali e possibili attività commerciali e naturalmente anche d' informatica.
Propaganda polica?
Potrebbe essere e, senz'altro, lo sarà in vista delle future campagne elettorali.
Il problema più grosso del Sudafrica resta, comunque , quello di una classe politica ai vertici, avida e grossolanamente sperperatrice, che però si propone ai suoi elettori ,specie i bisognosi e i creduloni, sotto le false spoglie di un innocuo e, viva Iddio, generoso agnellino.
E intanto la disoccupazione di migliaia di persone é montante e inarrestabile e destabilizza terribilmente il Paese con le conseguenze, che non sono difficili da immaginare.
Aumento della violenza incluso.
E quindi anche degli stupri.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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