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Sudafrica / Chi ruba se potente ha comunque una giustificazione /E' il caso Zuma

Creato il 15 novembre 2014 da Marianna06

Da dibattito a rissa: ieri il confronto tra le forze politiche sudafricane sul caso della residenza privata del presidente Jacob Zuma a Nkandla, ampliata a spese dello Stato, si è ulteriormente infiammato.

L’occasione è stata la discussione alla Camera del rapporto compilato dalla commissione d’inchiesta parlamentare sull’accaduto, che di fatto assolve Zuma dall’accusa di aver “indebitamente beneficiato” delle migliorie – tra cui una piscina e un recinto per il bestiame – costate l’equivalente di 17 milioni di euro.

La commissione d’inchiesta è stata boicottata dall’opposizione, che ha fatto ostruzionismo una volta che il rapporto è arrivato in aula, giovedì sera.

Questo ha provocato lo scontro tra la minoranza e la presidente della Camera, Baleka Mbete,  che è stata invitata ad “andarsene” dai deputati in disaccordo.

Infatti è stata accusata di coprire “la dittatura di un partito unico”, l’African National Congress di Zuma, uscito largamente maggioritario dalle ultime elezioni.

 

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Durante l’infuocato dibattito – proseguito nella notte – la polizia antisommossa ha fatto il suo ingresso in aula per costringere una deputata della sinistra radicale degli Economic Freedom Fighters (Eff), Ngwanamakwetle Mashabela, a lasciare lo spazio riservato agli oratori. 

Nello scontro che ne è seguito quattro deputati hanno riportato contusioni.

A seguito dell’accaduto il principale partito d’opposizione, Democratic Alliance (Da) ha annunciato che “non riconoscerà più” Mbete come presidente della Camera, accusandola di aver “perso il controllo” dell’istituzione e “distrutto la sua credibilità” nel ruolo.

Resta il fatto che Zuma, comunque, dalle accuse a suo carico uscirà quasi certamente assolto.

 

              a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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