Sudafrica /Donne coraggiose contro i soliti bracconieri sotto la dicitura del mamba nero

Creato il 09 marzo 2015 da Marianna06

Hanno scelto il nome di uno dei serpenti più velenosi dell’Africa, il mamba nero, ma non usano armi e il loro compito è proteggere la fauna selvatica da predatori persino più pericolosi di quelli naturali: i bracconieri.

Le Black Mambas sono 26 donne incaricate di pattugliare i confini della riserva di Balule, una proprietà privata situata all’interno di uno dei parchi più celebri dell’Africa, il Kruger, in Sudafrica.

L’idea di affidare a donne disarmate ma visibili – come un vigile di quartiere – una parte importante nella prevenzione del bracconaggio è stata di Craig Spencer, che di Balule è il guardiano capo.

Di fronte alla drammatica crescita della caccia di frodo, in particolare per quanto riguarda i rinoceronti (nel 2014 ne sono stati uccisi 1020, un numero senza precedenti), Spencer ha cercato di trovare metodi di contrasto alternativi a quelli usati finora.

“Questa guerra non sarà mai vinta coi proiettili”, ha spiegato al quotidiano britannico Guardian. Di qui la scelta di puntare sulla prevenzione, individuando i bracconieri prima che agiscano, grazie alle Black Mambas, e ricorrendo alle guardie armate (la riserva ne impiega 29) solo nei casi più gravi.

La scelta sembra aver funzionato: negli ultimi 10 mesi nemmeno un rinoceronte è stato ucciso a Balule, contro i 23 di una riserva vicina, e gli episodi di bracconaggio sono diminuiti complessivamente del 90%.

L’azione delle Black Mambas, poi, ha avuto anche un effetto indiretto, cambiando la percezione che la società locale ha della figura femminile. In particolare tra le giovani donne della zona – hanno testimoniato alcune componenti della squadra anti-bracconieri – è nata, in molti casi, una consapevolezza diversa dei propri mezzi si è innescato un desiderio di emulazione.

                      a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)