Hanno fatto scalpore in Sudafrica le parole del re degli zulu, Goodwill Zwelithini, contro gli stranieri.
“Chi viene dall’estero, per cortesia, torni nel suo paese”, ha detto il capo tradizionale durante un discorso pubblico. “Il fatto che alcuni stati abbiano giocato un ruolo nella lotta di liberazione del paese non dovrebbe essere una scusa per creare una situazione in cui gli stranieri possono disturbare la gente del luogo”, ha aggiunto. In precedenza, lamentandosi di una presunta mancanza di opportunità lavorative causata dagli stranieri, il monarca aveva criticato i politici sudafricani, definendoli “privi di visione”.
La vicenda è stata ampiamente ripresa dalla stampa visti i recenti episodi di attacchi xenofobi che si sono verificati anche in KwaZulu-Natal, dove re Zwelithini risiede e che hanno provocato, finora, tre morti.
C’è preoccupazione, in particolare, nella comunità degli espatriati dallo Zimbabwe, uno dei cui rappresentanti, Gabriel Shumba, si è detto convinto che le parole del re possano solo “provocare nuovi attacchi”. Condanne simili sono arrivate dalle associazioni che raggruppano i migranti originari della Somalia e della Repubblica Democratica del Congo.
I capi tradizionali come il re degli zulu sono riconosciuti dalla costituzione sudafricana, che dà loro limitate competenze su questioni locali.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
In alto Jacob Zuma presidente attuale del Sudafrica appartenente anch'egli all''etnia zulu.