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Sudafrica /Jacob Zuma domanda maggiore democrazia alla Banca Mondiale

Creato il 03 ottobre 2012 da Marianna06

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Un tempo, ma neanche troppo lontano (fine anni ’80) , tanto la Banca Mondiale(BM) come il Fondo Monetario internazionale (FMI) erano fumo fastidiosissimo negli occhi per gli spiriti democratici.

 E questo in quanto entrambe le istituzioni, asservite al “capitale”,erano effettivamente buone solo a imporre aggiustamenti strutturali “pesanti” ai Paesi in difficoltà, specie in Africa, in America Latina e nel Sud-est asiatico.

Oggi gli scenari mondiali sia a livello politico che economico-finanziario e sociale sono profondamente mutati.

Presentano, insieme a novità di rilievo nel ruolo di Paesi-guida di un’economia trainante (Cina-India-Brasile ), anche molte complessità e difficoltà  talora ingestibili.

Ultimo(e viene proprio dalla Banca Mondiale) l’allarme per l’urgenza della creazione di almeno 600 milioni di posti di lavoro nel mondo entro il 2020.

E l’urgenza nasce anche dall’aumento della popolazione giovane e istruita nei Paesi in via di sviluppo, che cerca dignità e lavoro pur che sia,  unitamente alla corsa irrefrenabile delle nuove tecnologie, che sono, piaccia o meno il futuro del mondo noto, con cui tutti devono misurarsi.

In quest’ottica, nel corso della recente visita in Sudafrica di Jim Yong King ,l’attuale presidente della Banca Mondiale, Jacob Zuma, il presidente sudafricano, ha chiesto per il suo Paese maggiore democrazia.

Istintivamente viene da dire : “da che pulpito arriva la predica ?”.

 E ciò considerando il disastro cui sta andando incontro, di questi tempi, l’economia sudafricana in generale con un’inflazione crescente, una disoccupazione incalzante e una povertà dilagante in quasi tutto il Paese.

Il tutto condito, neanche a dirlo, con un mix di maneggi e corruzioni neppure troppo celati, tanto da fare rimpiangere, per assurdo, i tempi dell’apartheid.

Come dire si stava meglio quando si stava peggio.

In realtà Zuma con Jim Yong Kim ha detto semplicemente parole.

Il comunicato- stampa ufficiale recita elementarmente così:"Ho discusso con Jim Yong Kim il ruolo che la Banca Mondiale può avere per le economie africane”.

Tutto qui.

Può bastare alla “sua” gente?

Direi proprio di no.

Una cosa, però, è chiara, ed è che più che contestare oggi, nel mondo, nord o sud che sia, con questo genere d’istituzioni occorre improrogabilmente dialogare.

Pena, il peggio per tutti.

Questo , forse, intendeva Zuma quando, parlando della Banca Mondiale e rivolgendosi a Jim Yong King , diceva di volerla  assolutamente più inclusiva e accessibile.

Staremo a vedere il seguito .

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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