SUI COLORI CHE CAMBIANO ovvero SFUMATURE

Da Vale
Date a un bambino queste due foto:


Poi ditegli di numerarle secondo la sequenza temporale.... Quale metterà per prima? La prima è data 13 gennaio, la seconda 6 febbraio. Non è scontata la numerazione e mille sono i motivi che potrà addurre a sostegno delle sue scelte. Le immagini sono lì, ambiguamente chiare.
Quanto ci inganna la vista? Tanto. Tantissimo. L'ho imparato a un esame di psicologia della percezione, l'ho imparato grazie a questo libro, che davvero consiglio.  Ma su molti aspetti della nostra vita si può applicare quella stessa bugia originaria che guida la nostra vista. Riflettevo così, quando i bambini hanno provato a disegnare dei pallini colorati su dei tovaglioli:

e poi li hanno messi nell'acqua...

e questo è stato il risultato. La scomposizione dei colori. Il verde nell'azzurro, l'arancione poi diventato giallo, ecc. Ecco dicevo, qual è la realtà di "Piccolo Blu e Piccolo Giallo". Noi siamo tutti così, pallini colorati che rotolano nella realtà. Ben sicuri nel nostro vestito monocolore, certi della nostra monilitica identità ci affacciamo al mondo e identifichiamo l'altro e lo rappresentiamo nel colore che gli corrisponde. Forse aveva ragione Goffman, la nostra realtà è composta da cornici che ci aiutano a incasellare la realtà complessa delle cose e degli eventi, saltando di qua e di là con nonchalance.  Ma poi, arriva il momento in cui la rappresentazione comincia ad avere delle crepe e da nostro vestito affiora una macchia, una sfumatura. Oppure, come piccolo blu, piangiamo e tutto si scioglie e ritorna al suo stato originario.