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Sui Social Network come nella vita reale: l’obiettivo è piacere

Da Franzrusso @franzrusso

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Social Network e vita reale. L’obiettivo che ci poniamo sempre è quello di piacere agli altri, ma riusciamo sempre ad essere noi stessi nel relazionarci con gli altri anche sui Social Network? Un tema che riguarda la nostra sfera lavorativa e soprattutto la nostra sfera personale

Sui Social Network, proprio come nella vita reale, abbiamo un obiettivo principale: piacere agli altri.
Quanto ci condizioni veramente – questo dover piacere – dipende dal nostro carattere, ma non è una questione tanto semplice.

L’altro giorno parlavo del mio compagno con un’amica e mi è venuto spontaneo dire: “mi sono innamorata di lui così com’è. Perché dovrei cercare di cambiarlo?”. E’ stata la mia amica a farmi notare quanto importanti siano queste parole.

Uomini e donne, allo stesso modo, si incontrano, si piacciono e scoprono i reciproci difetti dopo il tempo congelato dell’infatuazione. Tempo congelato – lo chiamo -, perché nel pieno della cotta iniziale non siamo obiettivi: il cervello lavora poco e le emozioni ci convincono che tutto è perfetto.

I difetti saltano fuori dopo un po’, e meno male, perché è allora che inizia il vero confronto.
Più o meno esplicitamente, in ogni confronto c’è sempre lo stesso interrogativo di base: “posso piacerti davvero per quello che sono?“.
Nella vita reale, soprattutto superati i 30, i più arrivano a dire “sono fatto così, prendere o lasciare”.
A parte il fatto che sono proprio queste le persone che poi cambiano maggiormente per poter piacere – paradosso umano - stiamo parlando dell’essenza di qualsiasi relazione. Poter essere liberamente se stessi.
Di più. Piacere esattamente per quello che siamo.
Oppure sentirsi inadeguati, non belli, non capaci, non all’altezza – a prescindere da qualsiasi siano le reali aspettative del nostro prossimo.

I bambini hanno un bisogno vitale d’essere amati senza condizioni. In mancanza di un amore incondizionato non possono crescere sicuri di sé.
Anche l’innamorato, il marito: se non lo si ama per quello che è  - e gli si comunica “ti amo quando…”, “ti amo se…” -, il rapporto non va lontano.
Nel nostro lavoro e sui Social Network, le cose cambiano molto.
Esistono delle regole e delle condizioni da rispettare: rimanere se stessi è difficile. Soprattutto è quasi impossibile piacere per ciò che si è.

Viviamo lavorando in un mondo fatto d’infrastrutture sociali, di pregiudizi, di ipocrisie tollerate da tutti.
E’ il mondo del marketing, della pubblicità: non importa quanto si finge, l’importante è vendere o attrarre il lettore. L’importante è piacere lì, al lavoro, poi tanto si torna a casa e ci si può togliere la maschera. Se si è fortunati!

I Social Media sono un terreno particolarmente scivoloso.
Manca il rapporto fisico, si lavora protetti da uno schermo: quello che conta è quello che appare.
Sappiamo benissimo che gli altri non conoscono e non vedono la persona, ma il personaggio.

Personaggi che, a prescindere dalla quanto siamo popolari e pubblici, costruiamo noi stessi per poter piacere.
Diventiamo così come ci vogliono. Cambiamo per piacere agli altri.
Abbiamo un’immagine da gestire al meglio per ottenere successo.

C’è chi è molto fortunato. Perché ha un carattere tale, o è talmente trasparente, da piacere al pubblico dei Social così com’è. Queste sono anche le persone che amano più di tutte  il nostro lavoro, perché sono libere.  E si divertono pure.

Tutti gli altri trovano un compromesso.
Voi, ad esempio, quanto vi sentite davvero voi stessi sui Social Media?
Quanto siete disposti a fare finta, pur di piacere?

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