Suite "La Caccia" - Overture: Ossimoro

Da Scriptomanti

Sono un uomo del mio tempo.

Antico retaggio di un futuro remoto.

La luce è buia, tenebrosa; intorno a me l'oscurità brilla: è la calma, calcolata frenesia della preparazione, che mi circonda con scintille di freddo fuoco incandescente.

Abiti nel mio armadio; ho pantaloni e giacche per ogni occasione, ma resto immobile, in piedi, vestito solo della mia pelle, ad agitarmi.

La mia scattante automobile è ferma in garage, spenta; il suo motore rombante tace, lucida carrozzeria metallizzata, opaca di polvere e inutilizzo.

È utile, ma non mi serve a niente; devo percorrere questa strada sulle spesse suole dei miei piedi scalzi.

Ho le mie armi: b alestre, carabine, mirini di precisione; letali strumenti di morte appesi innocui alla parete, come trofei; gloriose insegne a ricordarmi quanto misero e meschino sia diventato.

Guarda come sono flaccido mentre contraggo i miei muscoli tonici, il roseo nerofumo del mio ispido volto imberbe.

L'inerme preda che si prepara a cacciare.

Giù, nella verde foresta, nella natura incontaminata.

Sulle tracce di Tarkus.


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