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Sul carro del vincitore: La Lega assume la difesa di Luigi Martinelli!

Creato il 05 maggio 2012 da Nicola Spinella @ioparloquantomi

Spirito di solidarietà o opportunismo preelettorale? La Lega offre l’assistenza legale al povero imprenditore vessato da Equitalia, resosi protagonista della vibrante protesta di giovedì a Romano Lombardo. Sul carro del vincitore: La Lega assume la difesa di Luigi Martinelli!

Dopo gli eclatanti fatti di Bergamo, in cui un imprenditore ha tratto in sequestro diverse persone presenti negli uffici della locale Agenzia delle Entrate per oltre sette ore prima di arrendersi alle forze dell’ordine, comincia il prevedibile sciacallaggio mediatico e politico nei confronti di Luigi Martinelli.

Il messaggio che non deve passare assolutamente, per non sconvolgere i piani di chi ha deciso che la fine d’Italia deve avvenire per mano di massoni e banchieri, è che si ammetta la possibilità che i cittadini perdano la testa e possano commettere gesti avventati come l’uccidere sé o altri.

La sudditanza deve prendere il sopravvento, la sovversione è populista: empatizzare con chi sbrocca e commette una sciocchezza è ovviamente qualunquismo. Attenti a non farsi chiudere la bocca da chi cerca di ridurre al silenzio utilizzando gli “ismi”. Se essere populisti significa andare a favore del popolo, offrendo a questo una soluzione dignitosa e pacifica, dovrebbero penalizzare il non esserlo.

I cervelloni, che appoggiano (più o meno) tacitamente l’operato del governo Monti, sono probabilmente gli stessi che in passato hanno sostenuto i politicanti che hanno condotto il nostro paese alla rovina, tanto al governo quanto all’opposizione.

Il vero populismo è quello che sparpaglia in giro notizie tendenziose che definiscono il debito di Martinelli non superiore ad una cifra di 2000 euro, quando le cartelle da corrispondere raggiungevano la considerevole cifra di 44000 euro: un bel gap, la verità ovviamente non la conosceremo mai, l’omertà di alcuni mezzi d’informazione schierati impedisce una seria analisi dell’accaduto.

Adesso però è la Lega che, debilitata dalla bufera che l’ha coinvolta, teme il tracollo elettorale nella consultazione amministrativa di domani. E allora, per cavalcare l’onda di scontento che ha circondato i fatti di Bergamo, decide di assumersi i costi della difesa di Martinelli, che sarà assunta dall’avvocato Matteo Brigandì. Sperano così di salire sul carro di quello che oggi, per molti, è un vincitore del popolo, l’unico che ha dato voce ad una protesta che è fatta solo di sospiri e non di gesti concreti. Basterà l’essersi schierati accanto all’imprenditore di Calcio ad evitare la prospettata debacle elettorale? Vedremo, ma la tendenza sembrerebbe escludere una ripresa seria del Carroccio.

E’ una vergogna. L’opportunismo politico delle Camice Verdi è emblematico di un partito che commette un autentico sciacallaggio elettorale. Poco importa se Martinelli fosse o meno iscritto ad una sezione della Lega : ha voluto solo attirare l’attenzione sullo stato di polizia fiscale che vige nel nostro paese, all’epoca del governo dei banchieri e dei massoni.

Ovviamente adesso tocca ai detrattori: il cittadino vessato è ovviamente un criminale, un furbo pericoloso da mettere alla berlina, e tra l’altro Martinelli è un cacciatore, uno che tiene fucili e pistole. Un tipo da evitare. Avrebbe fatto meglio a suicidarsi, penseranno i tanti intellettuali che illustrano la Patria con i loro alti meriti.

E’ forse questo il peggior demerito degli italiani: essere riusciti a farsi raggirare da un banchiere e una stressata che continuano a ripetere che la crisi che stiamo vivendo è provocata dagli evasori. 

 


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