Iniziamo quindi con gli acquisti di ieri, effettuati un po' alla Fnac di via Roma a Torino e un po' all'Auchan sempre di Torino (che è veramente ma veramente ben fornito!). Due mi sono stati regalati, due li ho comprati perché mi andava e uno in realtà non è mio, ma lo infilo comunque in questa lista perché tanto prima o poi lo leggerò di sicuro. Eccoli:
"Il rifugio dei cuori solitari" di Lucy Dillon Certo, non sarà sicuramente una scrittrice da premio Nobel, ma avevo letto con una certa passione il primo romanzo di Lucy Dillon "The ballroom class" (in italiano è "Lezioni di Ballo"), dopo che un mio amico me lo aveva regalato in lingua originale per il compleanno. Mi era piaciuto molto, rimanendo ovviamente nei limiti di un romanzo rosa. E quindi era già da un po' che puntavo "Il rifugio dei cuori solitari". La presenza di un coccolosissimo cane in copertina e la trama (oltre agli sconti Garzanti, validi per tutto il mese di giugno) hanno fatto il resto.
"Sunset Park" di Paul Auster Era un po' che avevo voglia di leggere un altro libro dell'autore di quel capolavoro che è "Follie di Brooklyn" (romanzo da cui è tratto anche il "sottotitolo" di questo blog). Tra i vari titoli che c'erano a disposizione in libreria ieri, questo è quello che mi ha ispirato di più... probabilmente per quella frase in quarta di copertina che dice: "i libri, «una malattia da cui non vuole essere curato»".
"La ragazza di Charlotte Street" di Danny Wallace Questo me lo ha regalato il mio ragazzo, che ne aveva sentito parlare in radio il giorno prima e ha pensato a me. La copertina aveva effettivamente già attirato la mia attenzione, così come la trama che sembra essere carina e divertente (va bene, ho un debole per le storie d'amore quando sono raccontate con un minimo di intelligenza). E poi c'è Londra tra i protagonisti, una città che è difficile non amare e in cui si tornerebbe sempre volentieri.
"La briscola in cinque" di Marco Malvaldi Altro regalo del mio ragazzo, stavolta però scelto da me. Ho scoperto da poco questo autore e mi è piaciuto molto. I suoi gialli sono magari un po' deboli ma hanno come punto di forza i buffi protagonisti e la vita in Toscana. E ho proprio voglia di rileggere qualcosa di suo.
"Educazione siberiana" di Nicolai Lilin Questo non è mio ma del mio ragazzo. Ed effettivamente la trama è molto nel suo stile. Però credo che prima o poi lo leggerò sicuramente anche io (d'altronde è per colpa sua se ho iniziato a leggere Palahniuck), perché credo sia uno di quei libri forti e brutali che ti apre gli occhi su qualcosa che fino ad ora hai sempre ignorato.
E qui si chiude la prima puntata della rubrica "Sul comodino". Alla prossima puntata!