Sul declino della Romània bizantina – 8 (di Mirko Pazienza)

Creato il 31 maggio 2012 da Istanbulavrupa

Negli 1091- 1095 inoltre, Alessio dovette ancora dedicare le sue energie ai Balcani, prima contro i Serbi di Costantino Bodin (1080-1101), che si era creato un grande regno dall’Adriatico al Medio Danubio e che nel 1092-1094 devastò i territori romani fino a Skopije, e poi a respingere altre due invasioni, questa volta da parte degli ex alleati Cumani nel 1094-1095, guidate dai loro principi Togortaq e Maniaq (Tokortan e Bonjak nelle coeve cronache russe). Cumani che sostenevano un pretendente al trono romano che si faceva passare per un figlio del defunto e sfortunato Romano IV Diogene (1068-1071). Riuscito a sventare anche queste minacce colla sua grande astuzia diplomatica, Alessio poteva finalmente guardare all’Anatolia. Noi, come il professor Fedalto sovracitato, riteniamo però che Alessio con le sue sole forze non sarebbe stato in grado di arrivare nemmeno a Nicea, e neppure di vederla da lontano col lanternino. In questi stessi anni, il sultano selgiuchide dell’ Iran e sovrano supremo della vastissima compagine selgiuchide che andava dal Khorasan all’Egeo, Malik Shah, o più verosimilmente suo figlio Barqyiaruq (1092-1094), desiderosi di mettere a posto i turbolenti cadetti occidentali, a partire proprio dall’ usurpatore Abul Qasim poi ucciso e sostituito dal legittimo erede di Suleyman ibn Qutulmish, Kiliğ Arslan I (1092-1107) nel Sultanato di Rum, oltre che impressionato dai successi davvero miracolosi nel salvare la Romània, propose ad Alessio un matrimonio tra il suo erede e la figlia primogenita (ed erede designata al trono romano, all’epoca), la piccola principessa porfirogenita Anna Comnena, allora una bambina (era nata il 2 dicembre 1083). In cambio Barqyiaruq s’impegnava a far sgomberare le aree costiere dell’ Anatolia e restituirle al legittimo Malik ar-Rum (imperatore dei Romani). In sostanza una “riedizione” degli accordi di Manzikert del 1071 e come allora proposti dal supremo sultano SELGIUCHIDE dell’Iran! E tuttavia, stando alla testimonianza della stessa Anna Comnena, nella sua Alessiade (non abbiamo purtroppo la controparte documentata turca e musulmana di questa storia), Alessio sarebbe scoppiato a ridere, dicendo che non avrebbe MAI mandato sua figlia come sposa ad un sultano turco, perché la piccola principessa sarebbe stata INFELICE in Iran (sempre stando a ciò che ci riferisce Anna Comnena). E tuttavia, sempre secondo Anna, sarebbe riuscito a convincere l’ambasciatore del sultano, un turco di madre ibera (georgiana) e cristiana, a tradire lo stesso sultano, a far consegnare Sinope con falsi documenti, ad Alessio che ne riprese il possesso, e ad abbracciare lui stesso il Cristianesimo Ortodosso, per poi essere nominato governatore di Anchialo sul Mar Nero, per tali “servigi”!



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