Sul femminismo

Creato il 04 dicembre 2012 da Tnepd

Che tipo di rapporto uomo – donna si può instaurare, quando di norma si compete al posto di cooperare?

Quando si parla di femminismo, divento feroce: condanno in assoluto questa menzogna innaturale e costruita a tavolino.

Parlando francamente, ho avuto a che fare con femministe alla noia. Questo tumore sta crescendo incontrollato da ben più di 50 anni.

Questo concetto si è insinuato nelle nostre vite, riempiendo ogni istituzione con il suo veleno, inquinando persino l’informazione. Colpisce anche le donne più “conservatrici” e “tradizionali”, in misura maggiore o minore, a causa dell’incessante campagna propagandistica condotta contro la società attraverso i media e il nostro ridicolo sistema educativo.

Come ho detto in precedenza, il femminismo ha rovinato la mia vita in diversi modi, ostacolando la mia capacità di interagire normalmente con le donne. Ora, prima che le “malvagie arpie femministe” si scaglino contro questo post: Ho sempre avuto una certa confidenza, a dispetto del femminismo, nei riguardi del “sesso debole”.

Mi piacciono le donne, le donne vere, e non sono uno di quegli uomini che teme il rifiuto, o si sente intimidito intorno a loro, non importa quanto attraenti o intelligenti siano o non siano.

Eppure, la domanda rimane: Che tipo di rapporto uomo – donna si può instaurare, quando di norma si compete al posto di cooperare? E’ singolare notare, come la disfunzione chiamata femminismo che, in questi giorni, sta facendo impazzire gli uomini, nel tentativo di instaurare un sano rapporto con le donne, dall’altra parte le stia convincendo del fatto che l’uomo non sia il loro “principio e fine”, ma un avversario a cui opporsi.

In tutto l’Occidente, le famiglie sono a pezzi, le popolazioni sono in declino a causa di uno scarso livello riproduttivo, i livelli di suicidi tra i nostri giovani hanno raggiunto livelli record, gli antidepressivi sono diventati la risposta di `Stato` ai problemi dei giovani costretti a vivere distanti da ogni concetto che si avvicini seppur minimamente alla normalità. Quanto detto sopra è completamente collegato all’ascesa del femminismo nella nostra società.

Nelle parole di Katarina Runske, “Il femminismo è un vicolo cieco darwiniano. Niente identifica rapidamente un modello di disadattamento sociale, come l’inferiore tasso di natalità registrato in questo ultimo periodo. Le nazioni spingono politiche femministe a loro rischio e pericolo”.

FEMBOTS

Un mio caro amico, dopo aver divorziato, ha subito la stessa terribile sorte di molti altri. Ogni donna che incontrava sembrava essere una copia della precedente. Lo stesso modo di vestirsi mascolino, con tanto di divisa, lo stesso taglio di capelli, lo stesso atteggiamento conflittuale, la stessa retorica femminista e gli stessi problemi psicologici, dovuti al credere nella menzogna del femminismo.

Il conflitto, il confronto e la disfunzione sono cose comuni a queste tristi `creature`, assieme ad una scia di famiglie distrutte, bambini orfani di padre ed ex mariti che vogliono giustizia da un sistema totalmente imbevuto di ideologie alla Freidan e co. e completamente sbilanciato a favore delle donne.

Mi accorgo ora che, quando scrivo o parlo di questo argomento, divento progressivamente meno diplomatico e più incline alla diatriba. Sì, sono arrabbiato, come tutti quegli uomini che vorrebbero vivere una vita normale, con una moglie che amano e da cui sono amati. In realtà, sono furioso contro questa realtà alternativa nella quale mi sembra, ogni giorno, che un pezzo del naturale ordine divino venga scardinato a favore del femminismo. Quanto ci siamo allontanati dal Suo cammino? Quanto perversa e corrotta è diventata la nostra società?


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