E se l'anno scorso mi rendevo allegramente ridicola qui, trasformandomi in un razzo missile e altre amenità (e procurandomi quantità fuori controllo di lividi sulle ginocchia), quest'anno ho fatto sul serio. Davvero.
Innanzi tutto:
- Ho una tavola mia: quella azzurra piccola nella foto;
- Ho gli scarponi da reginetta delle nevi U.U. Bianchi con cerchiolini colorati, thanks Decathlon;
- So salire sul tapis roulant senza staccare il piede sinistro dall'attacco. Sì, credetemi, ciò è umanamente possibile;
- So scendere dalla montagna in piedi senza cadere neanche una volta;
- So respirare! (le altre volte stavo tutto il tempo in apnea sperando soltanto che il destino fosse clemente con me);
- E infine ho alzato anche la testa per vedere cosa stava succedendo intorno.
La montagna, su cui scivolavo. Bianca, neutra, sicura, indecifrabile. Nevicavano piccole scaglie argentate di brillantini, scintille di acqua. Non era neve. Inoltre: dulcis in fundo: ho-salvato-una-vita (no, solo una gamba in verità ;). Un bambino si era incagliato nella neve fresca, con quella gamba piccolissima e il mini-sci incastrato nella striscia di plastica incessante del tappeto che saliva: nessuno sulle prime se n'era accorto. La mamma era due o tre persone avanti. Così mi sono accasciata sulla neve con la tavola attaccata non so come e l'ho acciuffato per la vita. Tommaso. Con un caschetto in testa su cui erano attaccate due finte orecchie da tigre. Pensavo: magari lui avrà creduto che sono una sveglia, mentre io, principiante assoluta di montagna, snowboard, scarponcini, neve fresca e salvataggio bambini avevo il cuore in gola. Ah, è questo il diventare adulti?
Comunque detto ciò, vi avevo forse già raccontato di essere appassionata di barbari? Nel senso del libro di Baricco? Qui, ad esempio, se avete 13 minuti circa di tempo (ma la cosa la dice all'inizio - a 1.38 parte la frase - poi va avanti per un po'), racconta un particolare senso del surfare che è per me mooooooolto interessante.
Buona settimana c\_/