Sull' Udinese e sulla ripetitività dei miracoli
Creato il 21 ottobre 2011 da Giuseppe Armellini
Parlar bene dell' Udinese dopo l'ennesima "impresa" è troppo facile. Meno male che chi scrive sia uno dei sostenitori della prima ora della squadra friulana. Una dimostrazione su tutte è il post di inizio anno in cui vedevo come unica possibile outsider per la lotta allo scudetto (che finirà come sempre a uno dei 4 squadroni, quasi sicuramente al Milan) proprio la squadra di Guidolin e non il tanto acclamato Napoli o la Lazio del mercato stellare.
L' Udinese è l'esempio concreto di come si possa diventare grandi senza spendere praticamente una lira. Una rete di capacissimi osservatori e il coraggio di prendere giocatori non ancora realizzati l'ha portata in questi ultimi 4,5 anni ad un livello davvero vicino all' eccellenza. Molti gli contestano il non reinvestire tutti i soldi guadagnati con le cessioni dei campioni che lei stessa ha creato e formato (Inler e Sanchez solo per restare nell'ultimo anno). Cambiare strategia sarebbe la fine dell' Udinese, la fine di un progetto e, paradossalmente, anche la sua fine tecnica. La partita di stasera capita a fagiolo. L'Atletico Madrid è il classico esempio di squadra che spende miliardi senza avere un minimo progetto nè tecnico nè societario. Vedere Badu, Fabbrini e Basta che distruggono la squadra di Falcao, Diego e Reyes è la summa di tutta la filosofia udinese. Se un giorno si dovesse cambiar metodo, se tutti quei soldi fossero reinvestiti in campioni (come in tanti provano a fare raggiungendo risultati miserrimi) l' Udinese morirebbe, si perderebbe tutto l'entusiasmo, la fame, la voglia di stupire, l'umiltà, tutte quelle caratteristiche che possono stare dietro soltanto a un certo tipo di filosofia.
Vincere lo scudetto sarà impossibile, probabilmente non ci si andrà nemmeno vicini, ma la coerenza di questa società, la competenza, la semplicità, l'entusiasmo e la capacità di anteporre il gioco del calcio a qualsiasi altro fattore sono cose ben più importanti di qualsiasi risultato si raggiunga.
Quando domani si venderanno a suon di miliardi Torje, Asamoah, Benatia e Badu non pensiamo alla fine ma, come sempre, aspettiamoci un nuovo inizio.
Perchè L'Udinese è la dimostrazione vivente non solo che i miracoli esistono, ma che sono ripetibili.