Sulla scuola pubblica

Da Tiz

Un paio di anni fa, partendo da un video trovato in rete avevo fatto alcune riflessioni sulla scuola pubblica che avevo condiviso con alcune amiche.

Aggiungo ora alcune premesse: ho letto “La scoperta del bambino” di Maria Montessori e l’ho trovato meraviglioso, credo che il suo modo di vedere i bambini sia estremamente moderno ed è stato per me fonte di grandi riflessioni e ispirazione.

In secondo luogo vorrei precisare che ritengo inviolabile la libertà di decidere dell’educazione dei propri figli e non critico né giudico negativamente chi sceglie vie alternative alla scuola pubblica.

Quindi: scrivo questo post perchè negli ambienti che “bazzico”, qui sul web ma anche fuori, la scuola pubblica viene spesso bistrattata e non sempre a ragione. Molte tra le mie amicizie scelgono la scuola steineriana, libertaria o l’homeschooling e c’è una sorta di virosi per cui tutta la scuola pubblica, tutte le scuole pubbliche diventano nell’immaginario luoghi deputati all’uccisione dello spirito dei bambini, luoghi da cui fuggire a gambe levate. Questo mi mette tristezza perché so che non è così, non ovunque. Quest’anno anche Luca finirà il suo ciclo alla Primaria, anche per lui è stata una grande esperienza e sempre più mi rendo conto di quanto questo percorso scolastico sia stato importante. I dettagli e il perché ho ritirato fuori proprio ora questo argomento ve li racconterò (tempo permettendo) nei prossimi mesi…

Intanto ecco il video e quanto scrivevo due anni fa, quando Luca era in terza, Tabita in quinta, Febe piccina e Samuel nella mia pancia:

Lo trovo “cattivo”… giusto per restare in tema di classificazioni e stereotipi. Cattivo perché è una spudorata pubblicità commerciale. Di una cosa buona, la scuola Montessori, d’accordo, ma utilizza un metodo che non è per niente corretto.

La scuola pubblica non è tutta così, non spegne gli occhi di tutti i bambini… è fatta anche di insegnanti che si fanno il mazzo nonostante tutto. Nonostante siano considerate delle scansafatiche che lavorano solo 9 mesi all’anno, nonostante il loro stipendio faccia pena e spesso siano costrette a girare mezza provincia per arrivare a fare le loro ore, nonostante spesso siano precarie, nonostante i locali non a norma, la mancanza di materiali, la mancanza di tempo.

Eppure io le vedo, continuano a metterci passione, a cercare idee sempre nuove, seguono i bambini in maniera individuale per quanto possano fare, cercando di non lasciare indietro nessuno. Danno i voti perchè sono costrette a farlo, ma amano i bambini per quello che sono e in ognuno di loro vedono le potenzialità e i talenti.

Ci saranno sicuramente scuole pubbliche come quelle descritte nel video, ci sono perchè ci sono insegnanti pessimi e ci sono, soprattutto genitori che chiedono quel tipo di scuola. Chi manda il figlio alla scuola privata Montessori l’ha già cresciuto curioso, libero, desideroso di sperimentare. Facile il lavoro per quelle maestre! Devono mantenere vivo il fuoco nei loro occhi. Ma quelle delle scuole tradizionali hanno un compito più arduo: devono spesso accenderlo quel fuoco. Perché non hanno solo i “nostri” figli, hanno anche i figli di chi viene da Paesi in guerra o estremamente poveri, dove il problema è cosa ti do da mangiare o sperare che chi ti fa attraversare un confine non ti tagli la gola prima… altroché giochi sensoriali o libretti con le legature! Ma poi ci sono anche i figli degli operai stanchi la sera, troppo stanchi per cercare informazioni sui metodi educativi; o i bambini che arrivano con la mamma nel jeeppone, che hanno l’account su FB e il telefonino, ma che vanno a scuola con la febbre perché non si può mica perdere un giorno di lavoro!

Questa è la società in cui viviamo, con questa realtà devono fare i conti gli insegnanti tutti i giorni. A volte lo fanno male perché hanno sbagliato lavoro, a volte perchè sono ormai stanchi di combattere contro i mulini a vento… altre volte lo fanno bene. Nonostante tutto.

Quello che dice quel video è: la scuola pubblica fa schifo, sempre e comunque, spegne la luce negli occhi di tuo figlio. Vai a vedere una scuola Montessori e poi… e poi se potrai permettertela bene, farai parte di un’élite, altrimenti torna a casa e piangi perché avrai buttato l’anima e il futuro di tuo figlio.

Quello che invece vorrei sentire è un discorso diverso, vorrei sentire che c’è del giusto anche nella scuola pubblica, che è la scuola di tutti, che accoglie tutti e che quella è la scuola che va migliorata e aiutata. E’ il nostro impegno quotidiano di persone di provare a cambiare in meglio questa società… è diffondere la nostra formula perché nel mondo che vorremmo i genitori chiederebbero tutti una scuola pubblica rispettosa della luce dei bambini, di tutti i bambini, perché la società intera vorrebbe questo.

Io non dico che chi sceglie l’homeschooling sbagli. Ognuno fa la scelta che crede giusta per i suoi figli. Quello che non mi è piaciuto del video è l’atteggiamento giudicante senza spiragli nei confronti di una realtà che non è poi così brutta. Lo so, il video non è stato girato in riferimento all’Italia, ma nel momento in cui è stato tradotto e fatto girare qui è stato automaticamente “italianizzato”…

Mi è venuta voglia di parlarne oggi perché sono stata in riunione a scuola. Gli ultimi due anni ero stata ad ascoltare le maestre di Luca, quest’anno sono tornata da Tabita (le riunioni sono in contemporanea e io non mi sdoppio ancora!) visto che è in quinta. Alcune cose vorrei riportare. La prima riguarda la didattica vera e propria.

Storia: la maestra ha detto che non studieranno tutte le civiltà presenti nel libro, ma lei ne sceglierà alcune e si concentrerà sugli indicatori di queste società perché i bambini imparino a riconoscerli, ad esporli, ad usare un linguaggio adeguato. Studiata una civiltà in questo modo si possono studiare da soli anche le altre. E il percorso seguirà quello di storia locale (con le relative uscite), quindi parleranno dei Romani e della Postumia (che passa proprio di qui) in modo che i bambini siano più motivati a capire qualcosa di questo antico popolo, vedendo i resti e i segni del loro passaggio.

Infine una cosa che mi ha commosso (sì, son gli ormoni). La maestra di Italiano ha detto che inizieranno a darsi del Lei in classe (me li vedo!) perché imparino ad usare una forma che non sono abituati ad usare, ma che servirà alle medie. Perché, diceva, il rapporto con le maestre è iniziato quando erano bambini e la confidenza è tantissima… e ricordava quando in prima, per riuscire a far concentrare alcuni bambini, in alcuni momenti, li teneva sulle ginocchia…

Nonostante le premesse questo articolo non è completo, non racconta tutto ciò che penso sulla scuola, la mia esperienza da genitore, il mio pensiero sulle varie “filosofie”. L’ho scritto di getto dopo aver visto il video… sono passati due anni e lo ripropongo pubblicamente oggi perché la nostra esperienza di scuola pubblica, con tutti i problemi che ci sono stati e con tutte le cose che vorrei comunque vedere cambiare, è stata ed è un’esperienza positiva. E vorrei che chi si trova a scegliere la scuola per suo figlio provasse almeno a dare una possibilità alla scuola pubblica prima di disperarsi se non può permettersi una scuola steineriana o una montessoriana…


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