Ho provato un dolore indicibile quando te ne sei andato. Ho pianto moltissimo: tra le tue braccia, negli ultimi giorni insieme, e da sola con il viso affondato nel cuscino e la federa azzurra che si tingeva di blu, dopo.
Mi sono chiesta cosa mi sarebbe mancato. C’erano molte cose. Prima tra tutte, i tuoi occhi dorati e il modo che avevano di scrutarmi. Non ero ottimista sul fatto che qualcun altro mi avrebbe guardata così in futuro. O, se anche fosse successo, non lui avrei potuto amarlo come amo te.
La nostra primavera è sgocciolata via, intensa e rapida. Mi dispiace lasciarti qui, lasciarti sola. Non sono sola, ci sono i ricordi a tenermi compagnia. Soltanto che non bastano.
L’ultima notte in cui ti ho avuto accanto ti ho parlato delle cose che mi sarebbe piaciuto che facessimo e che non abbiamo fatto. Io e te nella vasca da bagno e io che ti insapono e ti faccio lo shampoo con le dita che scivolano leggere tra la schiuma e i tuoi capelli. Una domenica mattina in bicicletta e andare al parco e restare lì a prendere il sole e a desiderarci. La mia festa di compleanno insieme a te che mi prendi in giro per la mia paura di invecchiare e mi tieni per mano in quel modo tenero e spontaneo che hai e che mi fa sentire così importante. Partire per un luogo a noi sconosciuto, meravigliarci insieme per ciò che avremmo scoperto, tenerti stretto ogni notte e durante il giorno scattare tante foto per non dimenticarci mai di quel viaggio.
Poi però la primavera è finita e non c’è stato più tempo per nulla e te ne sei andato via. Io sono rimasta con un’estate appiccicosa e vuota tra le dita e, davvero, non so cosa farmene.
Mi manchi moltissimo.