Ma ecco, cambio le carte in tavola, e dico che forse questo è più un blog personale, un mio personale diario e dunque faccio fatica a escludere da qui la politica che tanta parte gioca tra queste mura.
Noi siamo ufficialmente entrati in campagna elettorale. A maggio ci saranno le elezioni comunali e noi siamo presenti, per la terza volta.
E' importante sapere dove ci schieriamo? E' importante sapere se a destra o a sinistra? Per noi è ininfluente perché abbiamo guadato il fiume e ci siamo accorti che quei due mondi su molte cose possono parlare.
Ma non è questo il punto.
Il punto è che domenica sera io e il K. stavamo riflettendo sui prossimi mesi. Sull'atteggiamento che lui dovrebbe avere, visto che è sempre molto esposto. Io, al solito, lo stavo sommergendo di parole mentre eravamo a tavola, quando l'Uno ci ha interrotto:
Uno: "Ah, non pensavo che le donne insegnassero agli uomini!"
MiV: "O_o!!!!"
K: "O_O!!!!"
MiV: "Cioè in che senso?"
Uno: "Ecco..." sgrana gli occhi e pensa ommamma ho cannato a parlare....
K: "No, dai ci interessa molto quello capire..."
Uno: "Ecco, io pensavo che la politica la facessero solo gli uomini. E quindi erano le donne che si dovevano far spiegare le cose..."
MiV: "Beh, diciamo che ci sono più uomini che fanno politica, ma ciò non toglie..."
K: "Noi ti abbiamo dimostrato che non è così!"
Uno: "Già! Comunque mi piacerebbe un po' di maionese..."
E così il discorso è tornato sulla vera priorità, elemosinare un po' di maionese! :)
L'Uno con le sue analisi ci spiazza spesso. Come è potuto succedere, ci siamo chiesti? K. pulisce culetti e il bagno, io monto i mobili dell'Ikea, ci sembra che ci stiamo impegnando sul tema del genere. Eppure.
Eppure il mondo è quello che descrive e respira l'Uno. Le donne sono assenti dalla politica. E' platealmente vero. E non è che un governo che durerà un anno cambierà le cose.
Di politica parlano gli uomini. Le donne per lo più ascoltano e annuiscono. E' vero. E' così.
Al contrario che nelle altre due volte precedenti, questa volta partiamo stanchi, perché le cose importanti da dire le abbiamo dette da dieci anni riguardo alla nostra città. E così ci diciamo, questo è l'ultimo passo davvero e un po' siamo impauriti dai mesi che ci aspettano.
Ma se anche le cose andranno male, ci siamo detti, abbiamo insegnato ai nostri figli una cosa importante. Come diceva Gaber, "la libertà non è star sopra un albero, libertà è partecipazione" unita di donne e uomini.