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Sulle imminenti elezioni pesa il fattore P. P38, per l’esattezza

Creato il 04 ottobre 2010 da Massmedili

Sulle imminenti elezioni pesa il fattore P. P38, per l’esattezzaIl discorso di Berlusconi di domenica 3 ottobre (ieri) vi ha fatto orrore? Pensate che l’ultima cosa di cui gli italiani sentono il bisogno è una commissione parlamentare d’inchiesta sui “giudici comunisti”? Non siete i soli. Ma ieri è andata ancora bene al paese…Perché nell’aria precocemente autunnale (almeno qui a Milano) non sono solo le foglie morte a intorbidire l’atmosfera. Ma le minacce di terrorismo che rimbalzano da più parti. A cominciare dallo stranissimo “tentato attentato” di giovedì sera a Maurizio Belpietro, direttore di Libero. Attentato in cui un misterioso personaggio, forse armato ma forse anche no, si sarebbe aggirato per il blindatissimo palazzo dove abita Belpietro ma senza farsi riprendere dalle telecamere di sorveglianza, intercettato invece da un uomo della scorta di Belpietro che se ne stava sulle scale a fumarsi una sigaretta e che, vista la misteriosa figura, forse in divisa da finanziere o forse no, ha esploso un paio di colpi di pistola rompendo una finenstra del palazzo… Per carità, nessun dubbio sulla solidarietà a Belpietro se di attentato si è trattato. Ma da uno dei giornalisti-killer più fantasiosamente pataccari di questo paese di inventoridi dossier finti, è lecito aspettarsi che ci voglia più di un grido al lupo prima di mettere le tagliole e di chiudere il gregge a doppia mandata.

Peccato che di stare un po’scialli i rappresentanti della maggioranza non abbiano proprio avuto voglia di stare. Il ministro Maroni per tre giorni (in vista del discorso pubblico di Berlusconi a Milano) non ha fatto che ripetere oscure frasi relative a un “clima irrespirabile” a “seminatori d’odio” e “rinnovate minacce terroristiche” accomunando il “tentato attentato” a Belpietro con l’allarme (ciclico) del Governo degli Stati Uniti per possibili attentati nei luoghi tutristici d’Europa, non si capisce se fatto dal Ministero degli interni per prevenire eventuali danni a cittadini americani in vacanza in caso di attentati di Al Queda o dal Ministero del turismo USA per convincere i cittadini americani a fare le vacanze in patria. Ci ha messo del suo anche il portavoce del PDL Gasparri tuonando contro Armando Spataro, magistrato simbolo della procura di Milano per le indagini contro il terrorismo, al quale sarebbe stato affidato il caso Belpietro, dicendo che è una vergogna che indagini così delicate vengano affidate a una (presunta) “toga rossa”. Non solo contro le sentenze si scagliano i Berluscoidi, adesso, ma anche contro le indagini. Il che, se non altro, rinfocola l’impressione che ci siano bufale in atto.

Se a questo si aggiungono l’ormai innegabile apertura della prossima campagna elettorale (si vota a gennaio o a marzo? questo è l’unico vero quesito), il fatto che a Berlusconi (mai così basso nei sondaggi di popolarità in 16 anni) evidentemente fa bene essere vittima di contestazioni violente (dopo la statuetta che, sempre a Milano, gli è arrivata sui denti lo scorso dicembre ha recuperato circa sei punti di popolarità di botto) il sospetto che il discorso di Milano di ieri potesse diventare l’occasione per inscentare un finto attentato quantomeno aleggiava.

Fantascienza? Tant’è che ieri Berlusca il discorso che doveva fare alle 16,30 non lo ha iniziato fino alle 17,15. Versione ufficiale: c’erano state minacce telefoniche di attentati tuttavia giudicate molto improbabili anche dalla Polizia, visto che il discorso Berlusca mica lo ha fatto in piazza, ma al Castello Sforzesco, per l’occasione ben più blindato di quando Ludovico il Moro si difendeva (inutilmente) dalle forze francesi cinque secoli fa.

Insomma, stavolta c’è andata bene. La minaccia era talmente poco credibile che nessuno ha provato a metterla in atto. Ci andrà altrettanto bene nei prossimi mesi? Ci aspetta un Natale rovente di polemiche e (noise, inutili, asfissianti) beghe politiche in vista del voto del 2011. La maggioranza ha molto da far dimenticare agli italiani, fra cui storiacce poco chiare come quella della P3. Speriamo solo che non voglia farlo rescuscitando spettri agghiaccianti di anni sfortunati, come quello delle piazze piene di P38


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