SULLE MANI ovvero IL DIRITTO DEI BAMBINI AD USARLE

Da Vale
Mamma in Verde partecipa alla rubrica sui Diritti dei Bambini in Giorno per Giorno.
Quando si parla di mani a me ne vengono in mente solo due. Quelle di mio papà.

Mani di papà...

Sono cresciuta con un papà con le mani più o meno a metà. Le sue mani hanno sempre destato interesse, pur in una terra dove quelli della sua età con tutte le dita delle mani sono pochi. Ho spesso usato le sue mani come paragone, come grande metafora. Sono mani che hanno cominciato a lavorare a 13 anni e ancora sono lì che lavorano. Sono mani che hanno lasciato pezzi, si sono distrutte di lavoro. Sono mani che raccontano delle storie, anche brutte, di giovani uomini che lavoravano il legno e che un tempo perdevano le dita. Oggi per fortuna il rischio è minore, ciò non toglie che le mani di mio papà hanno una loro bellezza arcaica. Trasudano legno. Per me sono le mani vere, le mie sono fasulle, quelle degli impiegati anche, quelle del mio K. che prendo sempre in giro perché appena prende in mano un "attrezzo" che non sia il mouse, si distruggono. Per me, quelle di mio papà sono quelle che accolgono il mondo.

Gnomo Due: Mani che impastano

A nessuno naturalmente auguro di perdere dita! Ma di farsi ispessire le mani sì!! E questo auguro ai miei gnomi...
Quando leggo il diritto ad usare le mani, sarà che ho solo gnomi maschi, ma mi viene in mente l'alzare le mani.

Gnomo Uno: Mani che si sporcano

Mentre pensavo a questo post mi dicevo che anche quello è un usare le mani, di certo non dei più positivi, ma è un modo importante per usarle. Gnomo Uno ha fatto Judo a quattro anni, perché temeva l'incontro-scontro fisico con i suoi amici. Il Judo con le sue regole, l'ha sbloccato, ha cominciato ad alzare le mani, a toccare senza timore le persone.

Gnomi: mani che dipingono

E da lì alla lotta libera a tre (lui, Gnomo Due e papà K.) il passo è stato breve e liberatorio. Ogni sera mezz'ora di Assaltone, fisicità allo stato puro.Perché a me sembra che ai bambini oggi manchi anche questo: il contatto fisico l'uno dell'altro, che inizia proprio dalle mani. Mancano i giochi di contatto, mancano i gruppi di bambini con cui giocare e se non incanalata poi questa esigenza o sfocia nella paura (come nel caso di Gnono Uno) e nella mancanza di controllo (bambini che picchiano senza sosta).

Mani da dipingere


Mani che ci parlano

Coltivare la manualità, per "ispessire" le mani e i pensieri. Coltivare la fisicità per affrontare il mondo e gli altri con cuor di leone (quante volte avrei voluto abbracciare e non l'ho fatto per codardia!).

Gnomo Tre: Piccole mani crescono

Appoggiare le mani sul mondo per ricominciare a vivere dalla terra: sporcarle, farsi le unghie nere, farle diventare rosse per il freddo (hanno ragione, coi guanti tante cose non si riescono a fare!), usarle per cadere.Un giorno un ortopedico mi ha detto che i bambini non sanno più cadere, come cadono si rompono perché non sono caduti abbastanza nella loro vita e le mani non sanno come metterle. E questo fa pensare...

Mani per amare