Sulle strade dell'Anas, il sardo è vietato. Ohibò

Creato il 17 maggio 2012 da Zfrantziscu
Pagherei chi sa che cosa per sapere chi sia il dirigente dell'Anas che ha ingiunto al sindaco di Posada, Roberto Tola, di togliere dalla strada il cartello che si vede nella foto (tratta insieme con la notizia dal sito dell'Ufìtziu de sa limba sarda dell'alta Baronia). Vorrei stringergli la mano e congratularmi per aver raggiunto tali vette di pensiero. Secondo il buontempone, "i cartelli posti sulle strade statali, recanti indicazioni non in italiano sono fuori norma" e si può tollerare "che il cartello venga sostituito con il toponimo del paese scritto su sfondo marrone, come per le indicazioni turistiche". Naturalmente il giovane sindaco di Pasada/Posada si guarderà bene - lo ha già detto - dall'ottemperare alla sciocca pretesa del burocrate.
Ma sarebbe interessante sapere come possa venire in mente a qualcuno di sbattersene con una sola levata di genio la Carta dell'Onu, quella europea delle lingue di minoranza, la Costituzione italiana, la legge dello stato di tutela delle lingue minoritarie, quella della Sardegna sullo stesso tema. E, soprattutto, del buon senso. Tollera, il buontempone, che i cartelli con i nomi dei paesi sardi siano ridotti a indicazione di pizzerie. C'è qualcuno che gli ha dato la dritta o è tutto frutto della sua intelligenza? 

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