Sulle tracce dei Borromeo: l'Isola Bella

Creato il 11 settembre 2014 da Artesplorando @artesplorando

Il giardino dell'isola Bella


E il viaggio sulle tracce della famiglia Borromeo continua con la visita alle Isole chiamate per l'appunto Borromee.La prima isola che raggiungiamo è la Bella, partendo da Stresa, elegante e sofisticata cittadina che gli sta proprio di fronte.Ci sono voluti quasi quattrocento anni e il lavoro di squadra di centinaia di qualificati architetti, ingegneri, stuccatori, pittori ed ebanisti che si sono succeduti nei secoli per dar luogo alla straordinaria trasformazione dell’isola Bella da scoglio lambito dalle acque del lago in luogo di delizie. Fino al 1630 l’isola  era uno scoglio abitato da pescatori, con due piccole chiese e qualche orto. I Borromeo già proprietari dell’isola Madre dal 1501, dal primo ventennio del seicento con Giulio Cesare III e Carlo III concentrano i propri interessi sull’isola dando avvio al grandioso progetto che porterà alla creazione del palazzo e del giardino. Questo intento verrà portato avanti, ampliato e definito da Vitaliano VI a tutti gli effetti considerato il fondatore dell’isola Bella. I lavori che hanno portato all’attuale assetto si susseguono senza interruzione anche successivamente durante tutto il settecento e l’ottocento fino ad arrivare al 1948 quando con Vitaliano IX Borromeo vengono costruiti il salone nuovo, la facciata settentrionale e il grande molo. Nei secoli parteciparono alla costruzione: il progettista Angelo Crivelli che definì il grandioso palazzo e l'impianto di base dei giardini; l'architetto, scultore, ingegnere ticinese Carlo Fontana; il Francesco Maria Richini, notevole esponente di una dinastia di architetti milanesi; per i giardini intervenne pure il Vismara; in epoca neoclassica, nel tardo Settecento, vi lavorò anche lo Zanoja.La visita all'isola comincia con il bellissimo palazzo, vero scrigno dell’arte barocca sospeso sull’acqua. Attraverserete saloni elegantemente arredati con splendidi affacci sul lago, attorno a voi tele di noti artisti, mobili di gran pregio, marmi, stucchi neoclassici, sculture antiche, armature e arazzi fiamminghi d’oro e di seta.Per gli appassionati di storia la sala della Musica, dove nell'aprile del 1935 si svolse la Conferenza di Stresa e la Sala di Napoleone che qui soggiornò con la moglie Giuseppina nel 1797, rappresentano senz’altro due tappe irrinunciabili.Il palazzo però nasconde anche un cuore prezioso, la galleria del General Berthier che con i suoi 130 dipinti, assieme alla sala del Trono e delle Regine, vi farà conoscere il nucleo delle preziose collezioni della Famiglia Borromeo che vengono tramandati da secoli. Troviamo opere del Cerano, di Francesco del Cairo, di Giordano (nella sala detta appunto sala di Giordano, sono Il Giudizio di Paride, Europa rapita da Giove trasformato in Toro, Il trionfo di Galatea, di Salvator Rosa, del fiammingo Muller detto il Tempesta (artista ospitato a lungo dai Borromeo, suoi mecenati, che lo avevano anche salvato dal processo di tentato omicidio della di lui moglie), del Nuvolone, di Francesco Zuccarelli, ecc.Scendendo al piano inferiore scoprirete le grotte palazzo rivestite da ciottoli, sassi bianchi e neri e schegge di tufo, immaginate da Vitaliano Borromeo come luogo di frescura e diletto, popolate ancor oggi da oggetti frutto della passione collezionista.Infine il giardino, un paradiso che abbraccia il palazzo, dove si alternano statue e decori architettonici a geometrie e preziosità botaniche. I fidati giardinieri potano, concimano, sperimentano, preservando questo luogo d’incanto dallo scorrere del tempo. Alle porte del giardino un grande canforo da quasi duecento anni accoglie i visitatori che varcato il grande cancello trovano dinanzi a se lo splendore dell’anfiteatro che scenograficamente occupa la parte centrale dell’isola. Il giardino all’italiana di gusto barocco si sviluppa su parterres e terrazze poste ad altezze differenti ed alterna statue, obelischi, scalinate e balaustre in pietra che creano un impianto scenografico pensato per simboleggiare la potenza della nobile casata.
Con gli occhi ancora pieni di tanta bellezza partiamo per l'isola Madre. E il viaggio continua ...

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